L'allenamento del Bayern Monaco (Photo by Sebastian Widmann/Bongarts/Getty Images)

“È consentita, anche agli atleti e non, di discipline non individuali, come a ogni cittadino, l’attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento”. Così una circolare inviata oggi dal Viminale ai prefetti sulle prescrizioni in vigore da domani e fino al 17 maggio. Si apre così alla ripresa degli allenamenti per le squadre.

Un passo avanti a livello nazionale rispetto a ieri, quando la Serie A ha iniziato a muovere i primi piccoli passi dopo oltre due mesi di stop per l’emergenza coronavirus, favoriti dall’ordinanza regionale dell’Emilia Romagna, capofila nell’anticipare a lunedì l’inizio della fase 2 del calcio, previsto per il 18 maggio nei piani del Governo Conte. E l’effetto domino già c’è stato: l’ha seguita la Sardegna e in serata pure il Lazio di Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico, una delle colonne dell’esecutivo, e un’altra regione a guida Dem come la Campania, ha mandato a Palazzo Chigi un parere favorevole allo svolgimento, con le stesse accortezze, degli allenamenti del Napoli, sollecitando “ad horas la condivisione”.

Ora, tuttavia, l’intervento del Viminale porta all’apertura dei centri sportivi per i club di Serie A in tutta Italia. Già ieri, infatti, lo stesso ministro dello sport, Vincenzo Spadafora aveva scritto ieri al comitato tecnico scientifico “di valutare la possibilità di allenamenti individuali” per il calcio.

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