(Photo Andrea Staccioli / Insidefoto)

L’Inter non tornerà ad allenarsi finché non saranno comunicati gli esiti dei tamponi effettuati dai calciatori, dallo staff tecnico e da tutti gli addetti ai lavori che ruotano intorno alla prima squadra. Una decisione maturata nella tarda serata di ieri, quando è probabile che una delegazione della squadra abbia manifestato alla società la volontà di non correre rischi, sottolineando il loro stato d’animo misto tra la preoccupazione e la paura.

«La salute prima di tutto» è stato lo slogan che ha accompagnato l’Inter in questi due mesi di inattività forzata, col presidente Steven Zhang in prima linea sulla strada della prevenzione. E il segnale che è arrivato ieri potrebbe essere un monito per tutti: malgrado i protocolli e le rassicurazioni degli esperti, far ripartire il campionato non sarà molto semplice finché i giocatori avranno ancora paura anche di allenarsi in totale sicurezza, rispettando le distanze e potendo sfruttare un campo intero per pochissimi elementi.

Una posizione netta, in contrapposizione totale con quella di Damiano Tommasi, presidente dell’ Associazione calciatori, il quale aveva dichiarato: «C’è tanta voglia di tornare a giocare e la ripresa degli allenamenti, anche se in forma individuale, è stata sicuramente positiva perché poco a poco si torna a fare il proprio lavoro, al di là di ricominciare o meno la stagione».

Il Suning Center era pronto ad accogliere i giocatori ed era stato preparato per la ripresa degli alienamenti, secondo le norme previste dal protocollo: giocatori suddivisi su quattro campi e nell’arco della giornata, con possibilità di lasciare metà campo libera ad ogni atleta; ingresso nel centro sportivo scaglionato e con obbligo di mascherina; una stanza della foresteria a testa per potersi cambiare e fare la doccia; palestra e spogliatoio chiusi.

Una sensazione quella dei giocatori che il numero 9 dell’Inter aveva esposto già un mese fa: “Perché dobbiamo giocare se nel mondo c’ è chi rischia la vita? Il calcio mi manca, non lo nascondo, però l’importante è la salute della gente. Tutto il resto è secondario. Il mondo del calcio è un mondo di egoisti. Questo è il momento di dare l’ esempio, di stare dalla parte della gente, altro che allenarsi, come ho fatto negli ultimi sei mesi”.

L’Inter dovrebbe completare gli esami tra oggi e domani e, se nessuno risulterà positivo, gli allenamenti potrebbero riprendere venerdì, a turno con un medico, un fisioterapista e un allenatore dello staff. In piena sicurezza

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