Si ritroveranno questo pomeriggio, alle ore 15.30, la FIGC – rappresentata dal presidente Gabriele Gravina e dal professor Zeppilli – e il Comitato tecnico scientifico del Governo. Al centro della riunione il protocollo medico per la ripresa dell’attività calcistica, ritenuto insufficiente dagli scienziati.
Come spiega Il Corriere della Sera, il nodo cruciale riguarda i passi da seguire in caso di una nuova positività. Su questo punto ruota gran parte del futuro del calcio italiano e il Cts appare intransigente, come si evince dal decreto del 21 aprile.
«È fatto obbligo alle autorità sanitarie di applicare la misura della quarantena per 14 giorni agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di Covid 19». Il calcio cerca una scorciatoia, e il doppio tampone ridurrebbe l’isolamento a poco più di una settimana ma non convince gli scienziati. Più facile da aggirare il tema della responsabilità civile e penale per i medici.
Si è già parlato della stipula di un’assicurazione, ma per ora bisogna capire se il comitato si concentrerà solo sulla ripresa degli allenamenti collettivi o se affronterà il tema delle eventuali partite. La Lega conta di ripartire a metà giugno e in questo senso vanno le disposizioni di DAZN.
Questa sera sarà fatta maggiore chiarezza, anche se toccherà successivamente al Governo stesso trasformare il parere del Comitato tecnico scientifico in una decisione ufficiale.