In attesa di capire se e come ripartire, il Board della Premier League fa i conti e i risultati sono drammatici. Lo stop ha già fatto perdere al torneo calcistico più ricco d’Europa diversi milioni di euro, ed ora ecco un’altra pessima notizia. Anche in caso si riuscisse a tornare in campo e a chiudere la stagione, le perdite subiranno l’ennesima impennata a causa di un risarcimento alle tv che sembra ormai inevitabile
La richiesta di rimborso, inviata dalle piattaforme che detengono i diritti per trasmettere le partite in diretta, è arrivata e appare legittima. Nei contratti stipulati, infatti, ci sono diverse clausole che, se disattese, prevedono forti penali. Tra queste clausole, due sono ora al centro del contenzioso: lo spostamento del luogo dove disputare i match e il cambiamento di orario rispetto allo schedule ufficiale.
L’accordo con i broadcaster stabilisce un ingresso nelle casse della Premier League di 9,2 miliardi di sterline per il triennio 2019/2022: si parla, così, di un rimborso di almeno 340 milioni di sterline in rimborsi per la stagione in corso, circa 390 milioni di euro.
Qualche settimana fa il CEO Richard Masters aveva anticipato le mosse dichiarando che, ben che fosse andata, la Premier League avrebbe subito perdite per almeno 1 miliardo di sterline.
Lunedì, Masters è stato più chiaro. “Oggi siamo in grado di aggiornare i club sulla situazione che li lega alle emittenti televisive. Ovviamente, non posso entrare nello specifico, sono discorsi confidenziali. Una cosa però posso dirla, qualunque cosa accada ci sarà una significativa mancanza di entrate. Questo è inevitabile”.
Masters ha poi spiegato che “la dirigenza della Premier League è stata ora in grado di dipingere un quadro su ciò che sarebbe accaduto in vari scenari, sia tornando a giocare, sia concludendo anticipatamente la stagione. Ciò ha consentito ai club di avere un focus sul momento attuale”.
Dopo le ultime dichiarazioni di Boris Johnson, che ha dichiarato possibili gli incontri sportivi a partire dal 1 giugno, ora si lavora per stabilire una data realistica per riprendere a giocare. Servirà del tempo per riuscire ad avere i calciatori in una forma accettabile per scendere in campo, l’ipotesi più probabile, per ora è che il nuovo fischio d’inizio possa esserci sabato 13.