Cosa succede se giocatore positivo coronavirus
Controlli medici allo stadio per il coronavirus (Photo Daniele Buffa / Insidefoto)

“Se c’è un contagiato, si manda in quarantena la squadra per due settimane, quindi si sospende per 15 giorni, bisogna evitare questo”: così il sottosegretario alla salute Sandra Zampa ai microfoni di Radio Punto Nuovo.

Con uno sforzo abbiamo anche dimostrato che non c’è stata mai ostilità nei confronti del calcio – le parole di Zampa – ma una grande capacità anche da parte del Cts. Il Comitato tecnico scientifico ha chiesto modifiche al protocollo Figc prevedendo la garanzia che se un giocatore dovesse risultare positivo, la squadra e tutto lo staff tecnico devono andare in quarantena oppure che siano i medici delle società ad assumersi le responsabilità dell’attuazione del protocollo. Questa sorta di bolla sterile nella quale si andrebbero a trovare, sia un elemento di garanzia per tutti, a partire dalla salute di queste persone”.

“Abbiamo responsabilità molto precise – ha aggiunto – se si entra in quella bolla, quarantena o ritiro, c’è la tutela anche dei medici. Se tutti sono in una condizione di salute garantita, non ci sono quegli aspetti o ricadute sulla responsabilità dei medici sociali. Ecco perché insisto sui comportamenti responsabili, ma comunque la decisione spetta a loro. Seguendo scrupolosamente il protocollo, non ci sono rischi o almeno questo è quanto dice il Cts”.

“Riprendiamo gli allenamenti a squadra, poi vediamo, certamente spetta a Spadafora il compito di decidere e comunicare – ha proseguito – Prossime tappe? Dovremo dare conto dell’andamento della curva di contagi che ci dirà molto. Certezze non ce ne sono”.

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