Jeff Bezos, boss di Amazon (foto Amazon Newsroom It)

Le vendite ed il business di una società di calcio possono essere gestiti, al giorno d’oggi, soprattutto online attraverso diversi canali tra i quali, sta facendo sempre più strada, il brand store di Amazon.

Xingu, l’agenzia italiana che si occupa esclusivamente di Amazon, ha condotto una ricerca dalla quale è emerso che il giro d’affari totale annuale per il merchandising delle squadre di calcio della serie A su Amazon in Italia è stato di oltre 8 milioni di euro nel 2018, di cui più del 70% è rappresentato da capi e accessori per lo sport e il tempo libero.

Un valore sicuramente interessante considerando che spesso i top club italiani non hanno un proprio presidio ufficiale in Amazon.it e il business è gestito in larga parte da rivenditori. Dall’analisi dei  dati emerge, inoltre, che la vendita di magliette, (che vale il 68% del fatturato complessivo annuo di merchandising con 5,5 milioni di euro), è legata soprattutto a sei squadre (Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma e Lazio) che complessivamente generano il 90% delle vendite di magliette in Italia.

Facendo un confronto con i top club europei, il valore complessivo annuale di vendita delle magliette delle più importanti squadre straniere è di 3,6 milioni di euro. Delle nove squadre prese in considerazione, a farla da padrone sono ovviamente i due top club spagnoli, Barcellona e Real Madrid, che generano fatturato per circa 650 mila euro ciascuno, un valore molto elevato se si pensa che solo due club italiani (Juventus e Milan) fanno meglio.

Il Barcellona da negozi e licensing ottiene circa 70 milioni di euro, le società italiane intorno a 15 milioni di euro.

Analizzando i rischi e i benefici è evidente che esistano dei vincoli.  I costi elevati e, quindi, marginalità minore sulle vendite online in quanto Amazon trattiene una percentuale per il servizio reso. I benefici, invece, risiedono nella possibilità di realizzare buoni volumi di vendita oltre a godere di visibilità mondiale su mercati strategici come quello americano.

E’ fondamentale che i tifosi sentano il legame con i colori della propria squadra del cuore e legarsi ad Amazon rappresenta un’ottima opportunità per avvicinare un club ai fans in tutta Europa, rendendo l’acquisto dei prodotti ufficiali ancora più semplice.

La prima società al mondo a sbarcare su Amazon è stata il Napoli nel 2018, per espandersi nel mercato americano, poi Sporting Braga e Betis Siviglia (che, come il Napoli, ha Kappa come sponsor tecnico). Successivamente, tra le squadre italiane, Roma, Atalanta, Venezia e Inter.

Al centro delle motivazioni di un club, ci deve essere sicuramente la necessità di espandere il proprio brand (e merchandising) oltre i confini nazionali. Il Napoli in questo caso è diventato il primo club a farlo, probabilmente spinto da una community di fan parecchio segmentata nel mondo. È qui che entra in gioco l’efficienza di Amazon sotto l’aspetto di gestione e distribuzione degli ordini con ampia marginalità di ricavo. Un altro degli obiettivi è l’espansione in altri mercati, come il Napoli ha spesso ribadito di voler fare nel Nord America, e il brand store su Amazon risulta tra le migliori scelte nel ventaglio di possibilità. Utile anche a dribblare spiacevoli complicazioni come il boom di utenti sullo shop proprietario, capitato alla Juventus nei primi giorni dalla firma di C. Ronaldo. Un eccesso di visite e appesantimento dei server che ha fatto andare in crash il sito ufficiale dei bianconeri.

 

La scelta dipende dagli accordi con lo sponsor tecnico e dagli accordi con il provider di

e-commerce, anche se alcune società stentano ancora ad intraprendere questa strada.

L’Inter è sbarcata su Amazon nel febbraio 2020 e ha compiuto un nuovo importante passo per l’espansione del proprio marchio, e sul sito di e-commerce è disponibile il brand store del club nerazzurro. Per celebrare questo importante passo, il club ha inoltre ideato una collezione di capi esclusivi, ispirati alla campagna “Not For Everyone”, e in vendita solamente sullo shop Amazon. Il video di lancio, pubblicato sui canali ufficiali del club, presenta il progetto attraverso il claim Our world in your wishlist”.

Il brand store nerazzurro è presente sullo store di Amazon in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna.

I club che non hanno ancora un presidio ufficiale su Amazon tramite un brand store stanno rinunciando ad una grande opportunità di business per riuscire, come detto, ad espandere il proprio brand sfruttando la piattaforma di Jeff Bezos ed esternalizzando il processo di vendita.

Un’ulteriore condizione è ovviamente la disponibilità di una competenza digitale che permetta di sviluppare una connessione, e quindi un network, efficace e credibile.

ARTICOLO A CURA DI MICHELE SCARPINO

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