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(Photo by Catherine Ivill/Getty Images)

Il “no” del governo britannico all’esenzione dello sport dalla quarantena prevista per i turisti rischia di compromettere il percorso delle squadre inglesi nella UEFA Champions League e nella UEFA Europa League.

Nel Regno Unito – a partire dal mese di giugno – è stato infatti imposto un obbligo di quarantena di due settimane per tutti coloro che arriveranno nel Paese, fatta eccezione per chi proviene dall’Irlanda. Una misura precauzionale studiata per minimizzare il rischio di contagio.

Inizialmente si pensava che il provvedimento escludesse dalla sua applicazione lo sport d’elite, ma ora che il governo sembra intenzionato a non concedere eccezioni, è scattato l’allarme. Queste misure, infatti, renderebbero impossibile il viaggio nel Regno Unito delle squadre straniere.

Sembrava che i vertici sportivi inglesi avessero convinto il segretario alla Cultura Oliver Dowden a presentare una richiesta di esenzione per i calciatori, ma questa richiesta è stata annullata dal Dipartimento della Sanità e dall’ufficio di gabinetto. Secondo una fonte governativa, «non è stata presa una decisione definitiva», ma il provvedimento è considerato «solido».

Se così fosse, in vista della ripresa di Champions League ed Europa League in agosto, i club britannici rischiano di non poter prendere parte alle competizioni. Secondo le future restrizioni sanitarie, infatti, sia Manchester City e Chelsea (Champions) che Manchester United, Wolverhampton e Rangers (Europa League) incontrerebbero difficoltà tali da impedire la loro partecipazione ai tornei continentali.

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