La Premier League è sicura – per quanto possibile, considerate la situazione attuale – di tornare in campo a metà giugno. È la convinzione del dg della Lega inglese, Richard Masters, nonostante questa settimana – alla ripresa degli allenamenti – sei tesserati di due club siano risultati positivi ai tamponi per il coronavirus. “Abbiamo fatto tutto il possibile per garantire un ritorno in campo sicuro – le parole di Masters in un’intervista alla Bbc -. Pensiamo che ora sia sicuro riprendere a giocare. Ma rispettiamo anche la decisione di quei giocatori (come N’Golo Kané, ndr) che hanno preferito non tornare ad allenarsi”.
La sensazione è quindi che a metà giugno il calcio inglese possa tornare in campo, magari seguendo “il modello Bundesliga, dobbiamo essere flessibili e pronti a tutto, intanto per tutti noi, tifosi compresi, è già bello rivedere i nostri giocatori impegnati negli allenamenti”. L’ad della Premier non esclude nulla, spiega che è necessario preparare diversi “piani di emergenza”, che ridurre il numero delle partite “èancora una possibilità”, fermo restando che l’obiettivo è “portare a termine la stagione e magari riprendere la prossima con i tifosi sugli spalti”.
Tra i piani di emergenza in discussione tra i club di Premier c’è anche il blocco delle retrocessioni: “È un argomento che fa parte del dibattito interno, ma è un discorso che rientra nell’eventualità che la stagione venga in qualche modo accorciata. La FA non è d’accordo? Non posso parlare per la Federazione, ognuno ha le sue opinioni, noi ne dobbiamo ancora discutere al nostro interno con tutti i club e finchè non ci sarà una decisione collettiva è inutile parlarne”.
Nelle prossime ore il governo dovrebbe dare l’ok alla ripresa degli allenamenti collettivi, con partitelle e tutto il resto. “Aspettiamo per fare questo ulteriore passo avanti, non saremmo tornati alle sedute individuali senza la certezza di aver creato ambienti sicuri per i nostri giocatori, adesso aspettiamo che ci siano le dovute garanzie per il prossimo step”, ha spiegato Masters.
“Noi abbiamo fatto videoconferenze per fornire rassicurazioni sulla salute ai capitani e ai dirigenti dei club prima di riprendere gli allenamenti, abbiamo proceduto ai test per tesserati e dipendenti e dopo i primi effettuati il dato è stato rassicurante visto che meno dell’1% è risultato positivo. Siamo vicini a chi risulta contagiato, alcuni di loro tra l’altro erano del tutto asintomatici”.
Masters ha ammesso anche che la Premier è rimasta sorpresa dalle preoccupazioni dei medici dei club “dal momento che con loro c’è stata una consultazione molto approfondita. Abbiamo fatto tutto il possibile per un ritorno agli allenamenti in sicurezza e riteniamo di esserci riusciti, anche se rispettiamo le decisioni di quei giocatori che hanno scelto di non allenarsi con la squadra, ma personalmente vi dico che al loro posto io tornerei senza sentirmi a disagio”.
Il Liverpool aspetta un titolo che manca da tanti anni, manca solo il verdetto della matematica, ma il timore delle autorità è che il popolo dei “reds” festeggi un trionfo in Premier atteso da un trentennio. “Un rischio che ci preoccupa, vorremmo celebrare il titolo, ma stiamo parlando con le autorità e intanto rivolgiamo un appello a tifosi e appassionati affinche’ non ci si raduni nei pressi degli stadi o nelle case per assistere alle partite insieme, sarebbe una violazione delle linee guida del governo”.