Articolo a cura di Barbara Costantini
A febbraio 2020 il focolaio d’infezione da coronavirus SARS-CoV-2 ha scosso fortemente il globo, impattando sull’economia (e sul sistema sanitario, naturalmente) senza risparmiare il mondo dello sport.
Sembrerebbe il calcio la disciplina più colpita, considerandone il peso specifico ed il flusso di ricavi che la posiziona, nel nostro Paese, tra le dieci principali industrie. La ripresa però, almeno per ciò che riguarda la massima serie, sembra ormai fissata: a fine giugno si ricomincerà, con la modifica in extremis di qualche punto delle linee guida.
Tutta da scrivere, invece, la storia di serie B e Lega Pro, ai nastri di partenza ma pronte a fermarsi ancora qualora diventi impossibile proseguire in sicurezza, tra possibili playoff/playout e cristallizzazione delle classifiche.
Situazione ben diversa è quella che vive il mondo del volley, che in Italia rappresenta lo sport con più tesserati alle spalle del calcio. Le gravi perdite per gli sponsor stanno riducendo sensibilmente i budget dei Club; risonanza maggiore è quella catturata negli scorsi giorni da Modena della Presidente Catia Pedrini, che ha affidato ai social il suo sfogo: le possibilità economiche non renderanno possibile trattenere tutte le stelle giallo-blù, con il capitano della nazionale azzurra Ivan Zaytsev, che si appresta a volare in Siberia.
La Gazzetta dello Sport del 15 maggio nell’inserto “V come Volley” ha offerto una panoramica sull’ attuale situazione italiana, con ampio spazio all’intervista del presidente salentino di “Leo Shoes”, da due anni main sponsor della squadra all’ombra della Ghirlandina: «staremo a vedere», conclude la Rosea.
Il rischio consistente è quello di una massima serie spaccata in due, tra squadre in grado di competere ai massimi livelli (con le solite Civitanova e Trento, ed alcune delle novità Piacenza e Cisterna) e squadre completamente restaurate (Ravenna, Padova e l’incognita Sora) che stando alle notizie, opteranno per un 6+1 giovane. La ratio è da rinvenire nel probabile criterio 2020/2021 della Superlega, che non dovrebbe prevedere retrocessioni.
Ma qual è il prezzo da pagare? Ciò che spinge un tifoso a macinare chilometri, ad affannarsi alla ricerca del ticket e ad occupare il posto in gradinata già nelle fasi iniziali del riscaldamento, è l’incertezza. La possibilità che anche la Cenerentola del campionato possa strappare alle Big punti d’oro, preziosissimi nel computo finale per restare aggrappati a quello che è, a detta di tutti, il torneo col coefficiente di difficoltà maggiore. Che campionato si prospetta? Con quale logica Presidenti e sponsor dovrebbero investire risorse?
A Massimo Righi, già amministratore delegato ed ora neo-Presidente di Lega, il compito di tracciare il nuovo corso della pallavolo maschile italiana, con strascichi di polemiche ed atleti che si avviano alla costituzione di un’associazione di categoria.
Procedendo in modo piramidale poi, l’A2 è nel limbo, con il volley-mercato che non parte a causa dell’incertezza sulla composizione del girone. Un livello altissimo di prestazioni, quello visto nel corso della regular season della seconda serie maschile, in virtù del girone unico che appena un anno fa ha fatto spazio alla terza categoria di serie, l’A3. Una forzatura, forse, che ha mostrato tutte le sue falle, con un campionato poco seguito, costoso (Modica-Macerata e Tuscania-Alessano, solo per citare alcuni dei match in calendario) e qualitativamente non competitivo, con le dovute eccezioni.
In A2 intanto, la crisi epidemiologica ha determinato la cessione del titolo da parte della Materdomini Castellana Grotte, trampolino di lancio negli anni per tanti giovani meridionali; a festeggiare è la Prisma Taranto del presidente Bongiovanni, che si riaffaccia nel mondo del volley affiancata dalla Pallavolo Bari. Dopo appena un anno, anche il Peimar Group trasloca, lasciando Calci per Cuneo, gloriosa squadra piemontese.
Passando alle donne, la Lega attende l’elezione del nuovo Presidente prevista per l’8 giugno, con il dimissionario Fabris che sfiderà Roberto Ghiretti, CEO di SG+, azienda leader nel settore del marketing sportivo; competenze trasversali, quelle del manager parmigiano, da sempre nel mondo del volley (impossibile non menzionare l’organizzazione di Volleyland ’96, al Forum) in una carriera puntellata anche da esperienze nel rugby.
Impossibile per lui rifiutare la chiamata alle armi, perché il Covid-19 ha spazzato via tante certezze, ma è nostro dovere cogliere l’opportunità del cambiamento; un proverbio cinese riporta: «quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono dei ripari ad altri dei mulini a vento».
Esattamente su questo pare basarsi la mission aziendale di SG+, sparring partner di personalità quali Andrea Zorzi, Roberto Piazza e Alberto Nobis, con pillole di sport condivise a mezzo di dirette facebook e formazione continua. Attività, quest’ultima, realizzata tramite interventi a supporto delle pubbliche amministrazioni, delle federazioni e degli enti sportivi che hanno coinvolto fino ad ora il Comune di Modena, il CONI Veneto e la Federazione Italiana Pallavolo. Appare questa, al momento, l’unica strada percorribile per ripartire senza lasciar dietro nessuno, con particolare attenzione da rivolgere allo sport di base.
Passando al campionato, ai nastri di partenza per l’inizio della nuova stagione femminile, troveremo le sempreverdi Conegliano e Novara che, forti di solide proprietà ed oculate gestioni, ci riproporranno ancora una volta l’avvincente duello. Riconfermatissima la bomber Paola Egonu, alla quale il blocco della stagione ha sicuramente lasciato l’amaro in bocca, con le pantere che avevano ipotecato l’ennesimo scudetto ed il 15 maggio erano attese a Berlino per la Champions, sfumata nello stesso palazzetto un anno fa, al cospetto dell’Igor Gorgonzola dell’eterna Piccinini.
Lasciando i piani alti della classifica però, salvo sorprese, ritroveremo anche Caserta, vero e proprio porto di mare nell’ultimo campionato. Atlete in partenza (non senza polemiche), sfoghi social, sanzioni per un presunto tesseramento irregolare, sconfitte a tavolino, con le campane che hanno terminato la stagione scendendo in campo col settore giovanile. Non una gran bella vetrina per il movimento, da sempre garante di modelli positivi.
Il testimone passa ora nelle mani degli organismi competenti, chiamati a lavorare in sinergia coi Club, per scrivere una nuova e sana pagina di storia della pallavolo italiana, valorizzando il territorio e promuovendo la responsabilità sociale. Lo sport deve assolutamente essere promotore della ripartenza e nonostante si prospetti una prima parte di stagione con gare senza pubblico, sono tante le iniziative attuabili per coinvolgere gli appassionati, stando al passo coi tempi.