La paura del virus, del vuoto di spettatori che comporterebbe un danno economico insormontabile, spaventa gli organizzatori dei Mondiali a Cortina, che hanno dovuto cancellare le Finali della scorsa stagione. Proprio per questo hanno chiesto di rinviare a marzo 2022, un mese dopo le Olimpiadi Invernali di Pechino (4-20 febbraio) i Mondiali di sci programmati a febbraio 2021. La decisione verrà presa il 1° luglio.
Una richiesta giustificata dal fatto di poter garantire un evento migliore, con la convinzione che la pandemia sarà solo un brutto ricordo e il pubblico potrà assistere in loco alle discese dei campioni dello sci, come sottolinea la Repubblica.
La federazione spiega: «La cancellazione delle Finali ha già causato ingenti danni economici e d’immagine, in più non c’è stata l’opportunità di testare tutte le nuove infrastrutture e i piani operativi previsti per i Mondiali. Sono andati persi gli introiti che sarebbero derivati dai diritti tv e dalle partnership. Coni e Fisi hanno provveduto a garantirle liquidità, grazie a prestiti bancari presso l’Istituto di Credito Sportivo rispettivamente per 5 e 14 milioni di euro». Una cancellazione all’ultimo sarebbe insostenibile: «A 9 mesi dal via dei Mondiali, come richiesto dalla stessa Fis, Fondazione e tutti i suoi stakeholders, dovrebbero essere pronti, flessibili e in grado di gestire ogni tipo di situazione: dallo svolgimento dei Mondiali a porte chiuse, a una possibile cancellazione dell’evento sotto data. Un’eventualità, quest’ultima, che la Fondazione non può permettersi di affrontare e che porterebbe ad una perdita secca di oltre 30 milioni di euro».
La vicinanza con i giochi olimpici non spaventa gli organizzatori, ma lascia perplessi gli atleti, come ha dichiarato Federica Brignone, vincitrice della coppa del mondo assoluta della scorsa stagione: «I Mondiali dopo le Olimpiadi perderebbero di valore. Forse prematuro decidere adesso, magari è ancora fattibile disputarli l’anno prossimo, anche se è impensabile senza pubblico».
La decisione sul rinvio arriverà il primo luglio, dopo una riunione preannunciata dal presidente del Coni Giovanni Malagò, in cui il mondo dello sci italiano ha perorato per oltre quattro ore la propria causa davanti all’esecutivo della Federazione internazionale. Una causa a cui hanno partecipato anche il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il governatore della regione Luca Zaia che ha detto: “Per noi non è una sconfitta, e nessuno si azzardi a dire che spostiamo i Mondiali perché siamo in ritardo con i lavori, è una scelta ragionata”.
Le sensazioni sono positive, come confermato dalle parole del presidente della Federsci, Flavio Roda: «Sponsor e pubblico si aspettano che Cortina presenti un Mondiale di altissimo livello per organizzazione e spettacolo: tutto ciò si potrà fare solo nella massima sicurezza sanitaria e potendo testare tutte le nuove infrastrutture e i processi operativi».