Il Senato francese ha bocciato l’emendamento che avrebbe potuto consentire alla Lega calcio di riprendere i campionati, decretando una nuova sconfitta per il presidente del Lione, Jean-Michel Aulas, che guida la battaglia contro la decisione di chiudere anticipatamente i tornei. L’emendamento, firmato da 72 senatori, proponeva di lasciare alle Leghe la scelta di autorizzare la ripresa delle competizioni “dopo il parare del comitato scientifico” e secondo un “protocollo sanitario adattato”. Lo riporta l’Ansa.
Nel dibattito in Senato, si è espressa anche – ovviamente in senso contrario all’emendamento – la ministra dello Sport, Roxana Maracineanu: “Adottare questo emendamento – ha detto fra l’altro la ex campionessa di nuoto, ora ministra – sarebbe fonte di confusione”. Per Aulas, la strada di un emendamento da far approvare nell’ambito di una legge è ormai chiusa, dal momento che il testo, già adottato il 15 maggio dall’Assemblée Nationale, non farà ulteriori navette fra i due rami del parlamento.
Al presidente del Lione resta soltanto la strada della giustizia amministrativa: il 4 giugno il Consiglio di Stato dovrebbe esaminare il ricorso del Lione contro la decisione di fermare i campionati e contro i criteri per stabilire la classifica finale, che lasciano il Lione al 7/o posto e fuori dalle coppe europee, come non succedeva da 20 anni.
Intanto, la Federcalcio francese ha detto no alla Ligue 2 a 22 squadre per la prossima stagione, come proposto dalla Lega calcio transalpina. Il comitato esecutivo della FFF ha votato, secondo quanto riportato da L’Equipe, contro la decisione dell’assemblea generale della Professional Football League (LFP) del 20 maggio di passare la prossima stagione in 22 squadre in Ligue 2.
La seconda divisione francese rimane quindi a 20 club con Le Mans e Orléans, rispettivamente 19° e 20° alla fine della stagione e inizialmente salvati, che retrocedono. Il comitato esecutivo della FFF ha ritenuto che il passaggio a 22 squadre nella L2 era contrario all’interesse del calcio francese.