Primo round nella battaglia su Via Solferino tra Urbano Cairo e il fondo americano Blackstone. L’imprenditore italiano ha ingaggiato da due anni una battaglia legale contro il colosso statunitense per la vendita della sede de Il Corriere della Sera.
Ieri, la Camera arbitrale di Milano ha emesso una sentenza preliminare che ha deciso tre temi: la permanenza in Italia della causa; la validità del contratto di vendita di Blackstone. E, infine, apre a un possibile risarcimento a favore di Rcs.
Da una parte – scrive Il Sole 24 Ore –, gli arbitri hanno confermato che la vendita della sede è del tutto legittima. Ma, dall’altra, i medesimi arbitri hanno anche stabilito che Rcs potrà ottenere un risarcimento. Sono state, inoltre, disposte due perizie e si apre un ulteriore capitolo legato anche al versante americano della lite.
Nel 2013 l’allora RCS aveva venduto la sua storica sede, per far fronte ai debiti. Sul prestigioso edificio in pieno centro a Milano si era fiondata Blackstone mettendo sul tavolo 120 milioni. Cinque anni dopo, la vendita è stata impugnata dal nuovo proprietario Cairo, che all’epoca era solo un azionista di minoranza. La contestazione è caduta proprio mentre Blackstone era in trattativa con Allianz per rivendere una porzione di fabbricato.
Gli arbitri, a detta dell’editore, hanno dimostrato che la richiesta «lungi dall’ essere addirittura un “atto estorsivo” (come, incautamente, più volte qualificata da Blackstone), è meritevole di ulteriore approfondimento, e potrebbe condurre a un risarcimento del danno».
Per Cairo è la prima vittoria dopo due anni di battaglia, anche se fonti vicine a Blackstone ribaltano la lettura: il Lodo stabilisce che l’acquisto della sede del Corriere è stato pienamente legittimo; in più la pre-sentenza avrebbe smontato tutti i principali punti mossi da Cairo. La “guerra” sembra destinata a durare ancora a lungo.