Sampdoria bilancio 2019 – Non bastano oltre 50 milioni di plusvalenze: la Sampdoria torna a chiudere il bilancio in rosso. L’esercizio al 31 dicembre 2019 si è chiuso infatti con una perdita di 13 milioni di euro, dopo l’utile di 12 milioni dell’esercizio 2018.
Nel dettaglio, nel corso del 2019 la società ligure ha registrato un fatturato pari a 129 milioni di euro, contro i 142 milioni del 2018. Un calo in larga parte legato al mercato, con i minori ricavi come bonus dalla gestione calciatori (da 16,4 a 3,4 milioni) e le minori plusvalenze (da 55,5 a 52,3 milioni).
In particolare, le plusvalenze maggiori sono derivate dalla cesione di Andersen al Lione per 24 milioni (plusvalenza di 22,7 milioni) e di Praet al Leicester per 19,1 milioni di euro (plusvalenza di 16,7 milioni). In leggera crescita i ricavi da stadio (da 4,2 a 4,9 milioni), mentre stabili i ricavi da diritti tv (da 47,4 a 47,6 milioni).
Al calo dei ricavi ha fatto da contraltare un aumento dei costi, in particolare per gli ammortamenti (da 29,5 a 41 milioni di euro) e dei costi del personale (da 54,1 a 60,9), questi ultimi legati anche all’esonero di Di Francesco (impatto economico negativo per 3,3 milioni). Di questi, 42,7 milioni sono legati alle sole retribuzioni, rispetto ai 37,9 milioni del 2018.
L’aumento degli ammortamenti è legato agli acquisti dei giocatori: nel corso del 2019 infatti la Sampdoria ha investito 67 milioni di euro sul mercato per acquistare, tra gli altri, Audero dalla Juventus (20 milioni), Murillo (13,2 milioni dal Valencia) e Gabbiadini (11,9 milioni dal Southampton).
L’aumento dei costi ha portato così il bilancio a chiudere nuovamente in rosso dopo tre esercizi di fila in positivo, in cui la Sampdoria aveva accumulato utili per 24,5 milioni.