“Abbiamo fatto il grande sforzo di ridurre i costi, il nostro amministratore delegato si è dedicato molto a ridurre il costo dei nostri giocatori che era arrivato a cifre elevatissime. Continueremo in questo sforzo, per avere giocatori giovani con costi ragionevoli nel rispetto del fair-play finanziario: non vorremmo altre legnate. E’ un piano che ci porta ad avere obiettivi a medio-lungo termine. Il Milan viene da un lungo periodo di crisi, immaginare che la ripresa sia rapidissima è utopico”. Sono le parole del presidente del Milan, Paolo Scaroni, ospite di ‘Radio anch’io Sport’ su Rai Radio1
“Già il fair-play finanziario impedisce pazzie e noi come Milan non vogliamo bilanci in rosso – prosegue – Questo ci porta a contenere i costi e ad aumentare i ricavi. Se non aumentiamo i ricavi è difficile avere i giocatori che vogliamo avere e in questo senso la priorità è il nuovo stadio, sul quale posso manifestare un qualche ottimismo viste le ultime dichiarazioni del sindaco Sala. Conserveremo le vestigia del Meazza ma abbiamo bisogno di un nuovo stadio adatto ai tempi. Avere due azionisti stranieri – il riferimento a Suning ed Elliott – che investono 1,2 miliardi di euro e confermano questo loro impegno mi sembra come il film di De Sica, ‘Miracolo a Milano'”.
“Non so se arriverà un manager tedesco, noi abbiamo fiducia in Pioli che sta facendo bene ed è un serio professionista – le parole di Scaroni – Le scelte di management le fa Gazidis e io non so nemmeno quando parla con altri potenziali candidati, lascio a lui queste scelte. Ad oggi abbiamo fiducia in Pioli e Maldini”.
Non ci può essere una ripresa del Milan senza i ricavi che genererebbe il nuovo stadio.