La sfida virtuale della F1
(Photo by Mark Thompson/Getty Images)

Articolo a cura di Martino Villa

Il 12 marzo 2020 la FIA ha annunciato che il Gran Premio d’Australia, debutto stagionale della Formula 1, non si sarebbe disputato, a seguito del primo caso positivo al Covid-19 nel team McLaren.

La reazione del mondo della Formula 1 è stata immediata: pochi giorni dopo, infatti, è stato annunciato il lancio della serie “F1 Esports Virtual Grand Prix” come risposta virtuale al rinvio forzato degli eventi live del circus.

Così, il 22 marzo 2020, il Gran Premio del Bahrain ha sancito l’inizio delle gare online con piloti professionisti della F1, atleti provenienti da altri sport ed altre celebrità. Sorpassi, strategie di gara e dirette streaming si prendono la scena ma, oltre allo show in pista, ci sono altri aspetti da tenere in considerazione.

La sfida virtuale della F1 – La fan engagement

I fan rappresentano uno degli stakeholder più importante di tutto il sistema sport. Durante questi ultimi mesi caratterizzati dal diffondersi del Covid-19, l’industria sportiva globale si è trovata ad affrontare una situazione d’emergenza che ha comportato, a causa dell’impossibilità di disputare gare o incontri, la perdita di un vettore fondamentale per il coinvolgimento della loro fan base.

Gli eSports di numerose discipline e i gran premi virtuali della F1 hanno giocato da questo punto di vista un ruolo importante: il coinvolgimento degli spettatori ha fornito un touchpoint con la fan base in un periodo in cui, altrimenti, sarebbe stato difficile ottenere una presenza continua ed elevata.

La somiglianza tra le corse virtuali ed il prodotto reale della F1 ha permesso a quest’ultima di lavorare su una base solida e con enormi potenzialità, fungendo da fattore chiave nella trasmissione di un contenuto autentico che offrisse una forma di intrattenimento familiare per un vasto pubblico.

Il prodotto di partenza era stimolante, restava da confezionarlo con un “packaging” pensato su misura che facesse risaltare le peculiarità di un’iniziativa che, in termini di collisione tra l’universo virtuale e quello reale, aveva pochi precedenti.

La strada intrapresa è stata quella di rendere questi eventi il più realistici possibile sia per proteggere i valori principali di questo sport sia per mettere in mostra dirette coinvolgenti e appassionanti per i nuovi tifosi. I gran premi hanno dunque esibito contenuti reali che solitamente accompagnano i weekend di gara quali aggiornamenti live dei tempi, giri veloci, qualifiche ed analisi sia pre sia post gara, contribuendo a creare un evento a 360° trasmesso sulle piattaforme social di YouTube, Facebook e Twitch.

Il risultato? Come riporta “Esports Charts” (agenzia che si occupa di offrire servizi di analisi relativi ai numeri e ai trend legati all’universo e-sports), le visualizzazioni medie della sola gara inaugurale si sono aggirate intorno alle 289,000 con un picco di circa 359,000. Julian Tan, Head of Digital Growth and Esports della Formula Uno, ha dichiarato che il primo GP virtuale ha ottenuto un totale di circa 3,2 milioni di visualizzazioni online, cui si somma uno stimato 1,2 milioni di telespettatori. Numeri impressionanti, soprattutto se paragonati ai 711,000 spettatori che hanno assistito su ESPN all’edizione passata del Gran Premio del Bahrain.

La sfida virtuale della F1 – Le leve strategiche

Nel 2019, per il terzo anno di fila, l’audience globale della Formula 1 è cresciuta rispetto alla stagione precedente, sia in televisione sia sulle piattaforme digitali. Sempre nel 2019, è stato registrato  un incremento significativo del numero totale di followers sui social network (+32,9% rispetto al 2018) tra Facebook, YouTube, Twitter ed Instagram. L’aumento più importante è avvenuto su Instagram (+ 69,3% rispetto al 2018) e Twitter (+66,1% rispetto al 2018).

Questi trend sono indicativi di un aumento di interesse e coinvolgimento intorno a questo sport, ma ciò non significa che non ci siano altre sfide presenti e future per il circus: secondo una statistica rilasciata dal dipartimento di ricerca della Formula Uno nel 2019, infatti, il 17% dei suoi fan sono over 55 e solo il 14% sono under 24. Queste percentuali sono ancora più accentuate nei mercati in cui la F1 è maggiormente seguita come Regno Unito, Italia e Germania, a conferma del fatto che non sia riuscita a catturare l’attenzione dei più giovani.

I GP virtuali rappresentano, da questo punto di vista, un importante alleato per il ringiovanimento della fan base; i dati Nielsen hanno rivelato che il 40% delle discussioni online relativi alle prime gare disputate sono arrivate dalla fascia di età tra 18 e i 24 anni e Matt Roberts, Global Research Director della F1, ha poi aggiunto che l’80% dell’audience è stato di under 35, sottolineando l’importante risultato anche in confronto alla maggiore età del pubblico televisivo.

Un fenomeno prezioso a livello strategico, dunque, che ha permesso di esplorare nuovi lidi e di rafforzare il legame con gli stakeholders, compresi i media e gli sponsor. I primi hanno ottenuto i diritti di trasmissione delle gare senza alcun costo aggiuntivo, potendo quindi offrire ai propri abbonati un contenuto nuovo che colmasse almeno in parte il vuoto lasciato dagli eventi live. I secondi, invece, hanno potuto godere dell’esposizione su circuiti che sono, grazie all’accuratezza dei dettagli, l’esatta replica di quelli reali.

La sfida virtuale della F1 – Gli astri nascenti

Tra i motivi alla base del successo dei Virtual GP c’è senz’altro il coinvolgimento di alcuni dei piloti considerati nel novero delle stelle nascenti della F1, come Charles Leclerc, Lando Norris, Alex Albon e George Russel. In particolare, le dirette streaming di Leclerc e Norris hanno generato un volume di traffico elevato.

I canali social del pilota inglese sono stati i più menzionati dopo gli account ufficiali della F1 e nel giro di soli 14 giorni hanno vantato una crescita di 53,500 followers su Instagram e 11,300 su Twitter. Lo stesso ha poi guadagnato 150,000 followers su Twitch nel solo mese di marzo raggiungendo il picco di 104,229 visualizzazioni contemporanee in uno dei suoi streaming personali delle corse.

La presenza di questi nomi ha giocato un ruolo importante nel processo di fan engagement e ha contribuito a rendere gli eventi appetibili per il pubblico più giovane. I live su Twitch hanno favorito il contatto tra i piloti e gli utenti connessi, che hanno potuto osservare le loro espressioni alla guida e percepirne la concentrazione e l’impegno. Questo aspetto assume maggior rilevanza se rapportato alle dinamiche delle gare reali in cui, per ovvie ragioni, risulta complicato per chi segue vedere determinati dettagli.

Le dirette dei piloti portano l’esperienza su un binario più immersivo, amplificato dalla loro propensione a rivelare più liberamente le loro personalità, senza la pressione e la rincorsa al risultato. A tal proposito, Charles Leclerc ha dichiarato che durante i live personali i piloti possono essere loro stessi e divertirsi. Tale divertimento si riversa, quindi, dalla parte opposta dello schermo, permettendo a chi segue di conoscere meglio i propri beniamini.

Nell’attesa della partenza ufficiale della stagione, quindi, la Formula Uno può già sorridere: non solo è stata in grado di intrattenere i propri tifosi in un periodo complicato, ma è riuscita anche a sviluppare nuovi tasselli strategici per la crescita presente e futura di tutto il movimento.

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