Il Consiglio Federale di lunedì ha sancito la vittoria del presidente della Figc Gabriele Gravina sulla Lega di Serie A. Il numero uno della Federcalcio aveva avvisato in tv da Fazio: «Non sarò il becchino del calcio italiano » e ora si ritrova a esserne celebrato come il salvatore. Ma Gravina non è sazio ed è già al lavoro per pianificare le prossime mosse.
In primo luogo si cercherà di combattere l’ultimo ostacolo per la conclusione della stagione del calcio italiano, la quarantena obbligatoria di due settimane in caso di un positivo. Il Comitato tecnico scientifico non allenterà il protocollo e le probabilità di avere una positività sono elevate. Per questo è in corso di validazione un dispositivo per l’esame sierologico istantaneo che permetterebbe test quotidiani immediati: accorciando i tempi dei risultati, potrebbe ridursi anche la quarantena, come riporta la Repubblica.
Il secondo tema riguarda il piano B che prevede play-off e play-out. L’introduzione degli spareggi è la vittoria finale di Gravina che, entro domani, comunicherà proprio la formula: più del numero di partecipanti conterà il distacco dalla vetta. Se il principio è tutelare il merito sportivo, è ragionevole ipotizzare, con la classifica attuale, che i play-off coinvolgeranno solo le prime 4 squadre con gara secca sul campo della meglio piazzata, che avrà il vantaggio di due risultati su tre. Una formula ristretta che non rimette in gioco la qualificazione alla Champions, che ai club di testa interessa più dello scudetto, per ragioni economiche. Insomma, il Napoli, sesto a 24 punti dalla Juve, non potrebbe giocarsi il titolo. Lo stesso ragionamento varrà in coda: difficile che il Brescia, con questo distacco, vada ai play-out.
Il terzo fronte è quello della riforma dei campionati. Una rivoluzione che non toccherà la A a 20 squadre ma porterà all’introduzione del semiprofessionismo in C e alla creazione di una categoria cuscinetto, una sorta di Élite dei Dilettanti. Un obiettivo a lungo termine, ma Gravina proverà a vincere anche questa partita, passando attraverso le elezioni federali in programma l’8 marzo 2021, per le quali l’attuale numero uno della Figc non ha ancora sciolto le riserve su una sua candidatura.