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Zaniolo e Donarrumma in Roma-Milan (Photo credit should read TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Articolo a cura di Domenico Nastri

La pandemia da Covid-19 che ha sconvolto il nostro pianeta avrà ripercussioni anche sul futuro calciomercato.

Sono ormai note le gravissime perdite a cui andranno incontro le società calcistiche e che impatteranno sul bilancio sia per questa stagione sportiva, sia sulla prossima, con una stima di perdite per le prossime due che raggiungerà le centinaia di milioni di euro legate ai mancati introiti da botteghino e i principali sponsor che potrebbero richiedere di rivedere al ribasso i propri contratti.

Questa grave crisi cambierà sostanzialmente il volto al calciomercato, che vedrà i prezzi dei cartellini dei calciatori (soprattutto dei club medio-piccoli) subire ingenti ribassamenti e porterà, inoltre, i club a ricercare lo scambio adatto sul piano tecnico e soprattutto ad effettuare plusvalenze utili al bilancio.

Sentiamo sempre più spesso che in seguito a questa crisi le società calcistiche, comprese quelle italiane, dovranno fare più attenzione ai vivai e a dare maggiore fiducia ai giovani provenienti dal settore giovanile. I numeri ci dicono quanto sia complicato per un calciatore della Primavera imporsi all’interno di una prima squadra:

  • Il 17% diventa professionista
  • Il 3,4% approda in Serie A o B
  • L’1,7% approda in Serie A

Prendendo in considerazione le formazioni facenti parte della Serie A 2019/20 possiamo vedere una panoramica dei giocatori cresciuti in casa per società. Per “cresciuti in casa” ci riferiamo a calciatori che hanno giocato nelle giovanili e ora nella prima squadra dello stesso club.

Questa tabella ci mostra quanto poco ancora puntino le società del massimo campionato italiano sui giovani provenienti dal proprio vivaio. Sono solamente 60 su 511 giocatori che fanno parte delle rose della Serie A a giocare nel club dove sono cresciuti e, inoltre, molti di loro sono tornati al club che li ha formati dopo tantissimi anni di prestito in altre società.

Le rose delle società facenti parte della Serie A 19/20 sono formate da 305 calciatori stranieri pari al 59,9% e hanno un’età media pari a 27,5 anni. Nel dettaglio:

Vediamo come questa tabella subisce delle variazioni con un generale lieve abbassamento dell’età media se andiamo a valutare quest’ultimo parametro per i calciatori che vengono schierati in partita:

Facendo un confronto tra le principali 5 leghe ci rendiamo conto di come il nostro campionato sia ultimo come numero di calciatori in squadra provenienti dal proprio vivaio in questa speciale classifica dove svetta la Spagna seguita da Francia, Germania ed Inghilterra.

Recuperiamo una posizione in questa graduatoria per quanto riguarda i minuti giocati da questi calciatori prodotti dai vivai dove troviamo invariato il podio con Spagna, Francia e Germania ma abbiamo la Serie A che si assesta, seppur di poco, davanti alla Premier League.

Per quanto riguarda invece l’età media delle rose vediamo:

Notiamo come due campionati come la Bundesliga e la Ligue 1, nel corso degli ultimi anni abbiano abbassato la loro età media lavorando molto anche sui settori giovanili e questi risultati si vedono anche a livello di Nazionali.

Spostando l’attenzione sugli altri due campionati professionistici italiani, come la Serie B e la Serie C, per quanto riguarda i calciatori cresciuti in casa e l’età media delle rose notiamo che:

Serie B:

La Serie B è formata da 20 squadre e da 558 calciatori tesserati con una percentuale del 27,4% di stranieri pari a 153 calciatori e un’età media di 26,8 anni.

Per quanto riguarda i calciatori cresciuti in casa vediamo nel dettaglio:

Spostando il nostro focus sulla Serie C possiamo vedere:

Serie C gir. A:

Il girone A della Serie C è composto da 20 squadre e da 543 calciatori tesserati con una percentuale del 10,7% pari a 58 calciatori stranieri e un’età media di 24,8 anni.

Per quanto riguarda i calciatori cresciuti in casa vediamo nel dettaglio:

Serie C gir. B:

Il girone B della Serie C è composto da 20 squadre e da 508 calciatori tesserati con una percentuale del 13% pari a 66 calciatori stranieri e un’età media di 26 anni.

Per quanto riguarda i calciatori cresciuti in casa vediamo nel dettaglio:

Serie C gir. C:

Il girone C della Serie C è composto da 20 squadre e da 548 calciatori tesserati con una percentuale del 16,6% pari a 91 calciatori stranieri e un’età media di 25,7 anni.

Per quanto riguarda i calciatori cresciuti in casa vediamo nel dettaglio:

Questi dati ci dimostrano, ancor di più, quanto sia complicato il passaggio dal settore giovanile alla prima squadra e quanto le società, tranne qualche eccezione, puntino poco sui club trained player (un giocatore che, indipendentemente dalla sua età o nazionalità, è stato tesserato nel proprio club attuale per un periodo, continuo o non continuo, di tre stagioni o di 36 mesi in età compresa tra 15 e 21 anni) nell’immediato.

Per fortuna, in Italia dopo la mancata qualificazione all’ultimo Mondiale si sta ponendo sempre più attenzione sui giovani (tra gli esempi Chiesa, Zaniolo, Donnarumma, ecc.) e speriamo che questo trend continui nel corso dei prossimi anni così da migliorare queste statistiche.

L’auspicio è quello che possa cambiare la visione che si ha sui giovani in Italia, che vengono etichettati come esordienti a 21-22 anni quando, in altri campionati, alla stessa età possono già vantare un buon numero di presenze nel massimo campionato.

La visione nostrana, invece, vuole che un giovane che si mette in mostra in Primavera debba farsi prima le ossa in campionati minori e poi imporsi tra i “grandi”. La speranza è che in seguito alla pandemia le società inizino a ragionare più sul lungo periodo e meno sull’immediato e investano denaro sui settori giovanili e sulle infrastrutture.

In questo modo si creerà nel medio lungo periodo un settore giovanile in grado di essere un serbatoio importante per la prima squadra, tutto ciò porterebbe certamente ad un abbattimento della spesa per i cartellini dei calciatori e ad un abbassamento dell’età media delle rose.

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