Il campionato è ripreso e finalmente i tifosi e gli appassionati hanno potuto ricominciare ad assistere, per il momento soltanto tramite gli schermi televisivi, alle partite della Serie A, e non solo. La ripresa del calcio giocato non ha però abbattuto il muro che divide la Lega di Serie A e la principale emittente del campionato, ovvero Sky.
Come riporta la Repubblica, la Lega ha lanciato un ultimatum a Sky per il pagamento dell’ultimo bimestre, per un valore complessivo mancante di 131 milioni. La data ultima per il pagamento imposta dall’organo federale è il 12 luglio, in caso il pagamento non avvenga sarà staccato il segnale e la pay tv non potrà più trasmettere le partite del campionato, proprio nella fase decisiva.
L’altra emittente televisiva Dazn ha promesso di pagare entro luglio con un piano di rientro (accettato dai presidenti), e, in caso la minaccia della Lega fosse mantenuta se non arrivassero i soldi da Sky, resterebbe l’unica titolare dei diritti a trasmettere le partite, visto che il progetto di Spadafora per la trasmissione delle partite in chiaro è saltato.
I presidenti volevano addirittura togliere il segnale alla pay tv alla ripresa della stagione, visto che il primo ultimatum lanciato dalla Lega era stato posto al 26 maggio, salvo poi decidere di dare ancora tempo a Sky per pagare.
Sky aveva addotto tre motivi quando ai primi di maggio non aveva pagato: 1) campionato interrotto; 2) sino allo stop era stato versato più del dovuto rispetto alle gare dispuatate; 3) la pandemia Covid. Il campionato adesso ha ripreso, la pandemia è sotto controllo tanto che è stata ridotta la quarantena (grazie all’intervento deciso di Gravina) ma Sky continua a non pagare. Non c’è motivo adesso, sostengono i presidenti, che non versi quanto stabilito dal contratto tv. Ma siccome non è stato visto un euro, ora è guerra aperta.