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Paul Singer (foto: YouTube)

Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha parlato del post lockdown, della ripartenza della Serie A e dei danni economici conseguenti alla pandemia.

“Io, anche in Lega, mi sono sempre battuto per riprendere – ha detto il presidente dei rossoneri. –  E ho anche sempre sostenuto che si doveva seguire il modello tedesco: una positività su mille addetti è sempre possibile, ma non può fermare tutto. Le squadre di calcio sono fatte per giocare a calcio, il pallone è un elemento chiave nel divertimento degli italiani e poi ci sono i conti. I tifosi sognano ma se i nostri bilanci fanno acqua, non possiamo essere competitivi”.

Scaroni, l’uomo a cui la famiglia Singer si è rivolta per muoversi nel mondo imprenditoriale e politico italiano, ha poi parlato dell’impatto sui conti del club rossonero: “Il lockdown ci è costato circa 30 milioni, tra mancati incassi da stadio e qualche entrata in meno dagli sponsor. Abbiamo dovuto posticipare molte decisioni, di mercato e non solo: le prenderemo ad agosto”.

Chiosa finale sulla situazione economica delle società di calcio italiane e non solo: “Come in tutti i business, ci vogliono proprietà solide. Certo guardiamo con rammarico ai conti ma con Elliott non è in pregiudizio il futuro del Milan, altri sono più in difficoltà. Con il Financial Fair Play non c’è altra scelta: bisogna aumentare i ricavi.”

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