De Siervo pirateria Serie A
Luigi De Siervo (foto Imagoeconomica)

Roma stipendio De Siervo – La Roma all’attacco dell’amministratore delegato della Serie A Luigi De Siervo. Lo scrivono Luciano Mondellini e Francesco Bertolino su MF-Milano Finanza, spiegando che il club giallorosso – attraverso una mail certificata a Dal Pino e Gravina, tra gli altri – ha chiesto lumi sugli emolumenti dell’a.d., minacciando di adire le vie della giustizia ordinaria.

Secondo più fonti De Siervo vanta uno stipendio fisso di 800 mila euro annui, più il 20% di bonus pari a 160 mila euro (bonus che nel 2019 non ha incassato). Inoltre, è previsto un bonus straordinario legato ai diritti tv: l’1% della parte incrementale nella prossima asta per la vendita dei diritti, partendo dalla base.

Per fare un esempio, se la Serie A dovesse incassare 1,5 miliardi l’anno nel triennio 2021/24, il bonus sarà di un milione (l’1% della differenza tra 1,5 e gli attuali 1,4 miliardi) a stagione, per complessivi 3 milioni. Cifre che però non sono state esplicitate, da qui l’affondo del club giallorosso.

Nella mail la Roma fa riferimento «al compenso dell’amministratore delegato, oggetto di nostra precisa richiesta, riguardo l’ottenimento di un dettaglio analitico e compiuto nella totalità delle sue voci, che non ci è stato mai inviato e che allo stato risulta del tutto ignoto».

Nella stessa lettera la Roma ribadisce che «il compenso dell’a.d. è stato negoziato dal Consiglio federale in assoluto dispregio di qualsiasi provvedimento decisorio da parte dell’ assemblea e, sul punto, richiamiamo le comunicazioni del 3 febbraio 2020, del 18 febbraio 2020 e del 5 marzo 2020, insistendo sul nostro assunto che il Consiglio non aveva nessun potere per deliberare sul compenso dell’amministratore delegato e che siffatto conseguente contratto sia minato da palese vizio di invalidità».

La Roma non ritiene esaurienti le giustificazioni fin qui pervenute, pertanto «con la più ampia riserva ad ogni azione a tutela della scrivente Società e con salvezza degli impregiudicati diritti della stessa e degli azionisti coinvolti in quanto quotata, ribadiamo la necessità di avere chiarimenti circa la modalità della predisposizione atteso e considerato che ogni pregressa istanza è rimasta inevasa».

Il club conclude spiegando che rimarrà in attesa di delucidazioni «ove, in mancanza, la scrivente Società interpreterà il recidivo e reiterato silenzio come il desiderio che tale complessa e controversa questione, scaturita da gravissimi vizi di una Delibera di siffatto rilievo ed importanza, siano valutati in altra sede di competenza non domestica, ma giurisdizionale ordinaria».

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