Il calcio italiano si aspetta una riapertura al pubblico degli stadi dalla prossima stagione, anche se non dalla prima giornata. “Ci contiamo, se l’evoluzione epidemiologica lo permetterà”, dice il presidente della Figc, Gabriele Gravina, al termine del Consiglio federale. “Quando? Magari non dalla prima giornata – aggiunge – mi sembra un po’ ottimistico”.
Sul tema della ripartenza, poi, il numero uno della Federcalcio ha lanciato l’allarme: “Il calcio italiano è molto preoccupato per le condizioni della ripartenza. Bisognerà agire su un sistema di protocolli che diventa assolutamente insostenibile per il mondo dei dilettanti e parzialmente per i professionisti. Su questo siamo molto impegnati e attenti senza interventi condivisi, sempre rispettando la tutela della salute, il calcio e lo sport italiano potrebbe subire uno smacco definitivo”
Gravina ha poi commentato sulla data delle elzioni federali: “In linea con i principi e le regole stabilite ho mantenuto fede al rispetto della data statutaria del 15 marzo, per il momento è quella la data presunta”.
“Nessuna delle componenti – ha quindi sottolineato il capo del calcio italiano – può votare prima del primo gennaio 2021 e comunque non prima della convocazione dell’assemblea federale. Questa è una prerogativa del presidente e alla quale io non ho nessuna intenzione di rinunciare. Deciderò io la data e la convocazione ufficiale”