La Premier League è bloccata in una disputa legale con il suo partner televisivo cinese, che potrebbe costare ai club del massimo campionato inglese centinaia di milioni di sterline come mancati ricavi dai diritti di trasmissione.
Come rivela il Daily Mail, PPTV, la società titolare dei diritti di trasmissione delle partite di Premier League in streaming (e proprietà di Suning Holdings Group), non ha ancora effettuato il pagamento di 160 milioni di sterline dovuto a marzo. Una mossa decisa dopo il blocco dello sport a causa dell’emergenza Coronavirus.
In risposta al mancato versamento, la Premier ha deciso di respingere al mittente l’offerta per un’estensione di tre anni del contratto, per coprire le stagioni 2022-2025.
Lo stallo potrebbe avere conseguenze potenzialmente sismiche per le finanze dei club, poiché l’accordo televisivo con la Cina è il più redditizio al mondo, escluso ovviamente il Regno Unito. Suning ha ottenuto i diritti per trasmettere le partite della Premier League per il triennio 2019-2022 sul suo canale digitale, grazie ad un’offerta di 564 milioni di sterline.
Proseguono quindi i dissidi tra la Premier League e il Paese asiatico. Nel mese di luglio infatti la televisione di Stato cinese (CCTV) aveva deciso di non trasmettere l’ultima giornata del massimo torneo calcistico inglese, cancellando i match dalla propria programmazione.
Una scelta presa in seguito al deterioramento dei legami tra i due Paesi, dopo che il Primo Ministro Boris Johnson aveva escluso il gigante delle telecomunicazioni Huawei Technologies Co. dalla rete 5G e si era opposto alla nuova legge sulla sicurezza imposta ad Hong Kong.