“Ho ancora molti contatti con Pep (Guardiola n.d.r.) e mi dice che è bellissimo lavorare con Messi. Leo è un vincitore, e se non ci riesce può sentirsi molto infastidito. Io devo assicurarmi che lui si senta importante, e deve finire la sua carriera qui, perché lui è il Barcellona e il Barcellona è Messi”. Dall’emittente di stato olandese NOS, come riporta l’Ansa, il nuovo allenatore del Barça Ronald Koeman fa il punto della situazione dopo l’incontro avuto ieri con la Pulce, che gli ha detto di sentirsi “più fuori che dentro” dal progetto Barcellona. Koeman invece gli ha ribadito che lo vuole e che sarà il punto centrale della ripartenza della squadra blaugrana.
Koeman avrebbe fatto capire, ma ai media del suo paese non lo ha detto, che vuole anche la conferma di Piquè, un altro disposto ad andarsene. Altro elemento per lui imprescindibile è Frenkie de Jong, con il quale ha lavorato in nazionale, che lui però vede come regista centrale e non come mezzala. “Questa è la mia idea – ha spiegato ‘Rambo’ Koeman -. Se tu investi su un giovane e spendi molti soldi per averlo, poi lo devi mettere nella posizione in cui può rendere al meglio”.
Koeman vuole dare un’impronta sempre più ‘all’olandese’ al suo Barcellona, come da filosofia blaugrana dei tempi di Cruijff e poi di Van Gaal, e per questo ha convinto a seguirlo in Catalogna Alfred Schreuder, che in questa stagione ha allenato l’Hoffenheim in Germania ma che ora tornerà a far il ‘secondo’, in questo caso di Koeman, come faceva all’Ajax con Ten Hag e i due costruirono la squadra che diede spettacolo e arrivò fino alle semifinali nella Champions 2018-’19. Molto del lavoro tattico sarà svolto da lui.
E a proposito di Ajax, la società di Amsterdam si è rifatta sotto offrendo 15 milioni per Luis Suarez, che è sulla lista dei partenti e avrebbe desiderio di tornare in Olanda. L’altro nuovo assistente di Koeman sarà un beniamino della tifoseria culé, quell’Henrik Larsson che del Barça è stato giocatore. Lo svedese, che con Koeman ha in comune il procuratore (Rob Jansen) torna quindi al Camp Nou 14 anni dopo il suo addio da calciatore.