Si avvicina anche in casa Napoli uno dei momenti più attesi da tutti gli appassionati, quello in cui potremo conoscere le caratteristiche della nuova maglia che saranno indossata nella stagione 2020-2021, che prenderà il via tra poche settimane. Come capita spesso, però, già prima dell’ufficializzazione le indiscrezioni in merito non mancano e si rivelano sempre piuttosto attendibili.
Questa volta, però, sembrano essere in tanti a storcere il naso, soprattutto i tifosi più tradizionalisti, che non sembrano apprezzare particolarmente il design scelto dal club, in accordo con lo sponsor tecnico. Anzi.
A fare discutere non sono però tanto i colori in sè, ma una scelta stilistica ben precisa. La prima maglia, destinata a essere utilizzata soprattutto per le gare casalinghe, sarà infatti azzurra con dettagli e finiture in blu navy. La divisa away sarà invece in celeste chiaro, mentre la terza blu notte con finiture rosa la terza casacca. Pochi fronzoli, quindi, e la volontà di non distogliersi troppo dai colori sociali, bensì di fare una sorta di gradazione della tonalità che dovrebbe sempre rappresentare il club partenopeo in campo.
Ma qual è l’aspetto che non convince? Il problema coinvolge lo sponsor. Il marchio “Lete, che da più di dieci anni accompagna la squadra del presidente Aurelio De Laurentiis, è stato infatti inserito con una scritta rossa senza sfondo ma contornata di bianco. Addio dunque al classico sfondo rosso e scritta bianca disegnato da inizio partnership.

Per sottolineare il disappunto è stato addirittura creato un profilo Twitter ad hoc con un nome emblematico: “A tutela della maglia del Napoli”.
Non sarebbe stato più facile abbinare gli sponsor ai colori delle maglie?!
Se la pensate anche voi così RT queste maglie e facciamoci sentire!— A tutela della maglia del Napoli (@TutelaMagliaNA) August 20, 2020
La protesta è diventata via via sempre più forte, al punto tale che #LeteOut ha raggiunto il 2º posto in trend topic in Italia. Insieme a questo anche l’hashtag #boicottaLete. Difficile pensare a un dietrofront a questo punto anche se, giusto un anno fa, un cambiamento c’era effettivamente stato, anche se di minore entità. In quell’occasione, infatti, si era notato che nomi e numeri di maglia in blu fossero poco visibili dalle tribune e si era così optato per il più tradizionale bianco.