Serie A fondi Iva

Anche la politica guarda alla partita per i diritti televisivi della Serie A, e nelle prossime ore almeno tre esponenti di rilievo di partiti di maggioranza e opposizione sarebbero pronti a presentare interrogazioni con risposta urgente per chiedere al governo di valutare l’applicazione del golden power sul calcio.

Lo scrive Francesco Bertolino su MF-Milano Finanza, spiegando che le interrogazioni sono rivolte al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora.

La richiesta del golden power – un diritto di veto che il Governo italiano si riserva su operazioni di acquisizione di quote azionarie parziali o complessive di aziende strategiche per l’economia nazionale – riguarda il progetto di cedere a fondi di private equity il 10% della media company incaricata di gestire i diritti tv pluriennali del campionato italiano.

I parlamentari sostengono che il piano di Dal Pino possa contrastare con le funzioni di governo e indirizzo del calcio che spettano allo Stato e alle istituzioni pubblicistiche (Coni, Ministero e Figc). I fondi, infatti, godrebbero di ampi poteri di governance e potrebbero influire in maniera decisiva sulla commercializzazione dei diritti tv della Serie A.

Una preoccupazione amplificata dalla crisi derivante dall’emergenza Coronavirus, che ha svuotato le casse dei club. Infine, il mutevole assetto proprietario dei fondi sarebbe inconciliabile con le esigenze di trasparenza di un’attività di rilievo pubblico come il calcio.

Queste circostanze dovrebbero quindi spingere il governo a interessarsi dell’affare e, se del caso, ad azionare il golden power per bloccare i progetti dei private equity. Si vedrà come questo appello verrà accolto a Roma dal punto di vista politico e giuridico e quale sarà il suo riflesso sull’assemblea di Lega Serie A in programma domani, mercoledì 9 settembre.

L’interesse della politica per i futuri assetti finanziari e gestionali della Serie A si intreccia inoltre con i futuri assetti delle telecomunicazioni in Italia e con i destini di altre società strategiche. Se il progetto di rete unica andrà a buon fine, la competizione fra le aziende tlc si sposterà sui contenuti, chiave per differenziare l’offerta e conquistare clienti.

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