Inter Milan's Italian forward Sebastiano Esposito celebrates after scoring a penalty during the Italian Serie A football match Inter Milan vs Genoa on December 21, 2019 at the San Siro stadium in Milan. (Photo by Marco Bertorello / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

La UEFA ha realizzato uno studio denominato “Training facilities and youth investment – Landscape 2020”, con l’obiettivo di fornire una panoramica sulle strutture presenti nei Paesi europei e sugli investimenti dei club nei settori giovanili (sono 20 le società italiane coinvolte nell’analisi).

Negli ultimi cinque anni, i club delle migliori divisioni calcistiche europee hanno investito oltre un miliardo di euro in strutture. Inoltre, per quanto riguarda i settori giovanili, la UEFA ha stimato investimenti per 870 milioni di euro nel 2020.

A proposito di strutture, la UEFA ha analizzato quanti club siano proprietari dello stadio in cui giocano e di almeno una delle strutture di allenamento utilizzate. In Inghilterra la percentuale – la maggiore in Europa – è del 75% delle società. Presenti in top 10 anche Germania (41%) e Spagna (39%), ma non l’Italia e la Francia.

Sempre riguardo le strutture, come detto negli ultimi cinque anni è stato investito un miliardo di euro. In Italia e Francia la spesa media per club è pari a 2,5-5 milioni di euro, mentre in Germania e Spagna supera i 5 milioni.

I 31 centri di allenamento italiani hanno in media 18 anni, ognuno ha in media 5,7 campi (3,0 erba naturale, 2,7 artificiale). In confronto con altre nazioni europee di alto profilo la disponibilità di attrezzature centri fitness (100%), tracking tecnico (95%) e strutture per ospitare i giovani (70%) sono alte. Inoltre, la media del personale dedicato alla crescita dei giovani (+/-40 FTE’s) è la più alta in Europa mentre la disponibilità di strutture di allenamento indoor (30%) è relativamente bassa.

L’Italia è spesso criticata per la mancanza di investimenti nella costruzione di nuovi stadi, ma otto club di Serie A hanno aperto nuovi centri tecnici negli ultimi cinque anni.

Per quanto riguarda gli investimenti nei settori giovanili, questi sono mediamente più bassi in Italia rispetto a tre dei top 5 campionati europei. I club italiani hanno messo a bilancio in media un budget annuale per lo sviluppo dei giovani di 4,6 milioni in un range che va da 1 milione a 12,5 milioni.

La classifica è comandata dai club inglesi, che destinano ai settori giovanili una media di 6,1 milioni di euro l’anno. Segue la Germania (con 5,3 milioni) e la Francia (4,7 milioni). La Spagna chiude la top 5 dopo l’Italia, con investimenti medi per 3,4 milioni.

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