La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha respinto i ricorsi proposti dall’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (Euipo) e da una società spagnola contro la sentenza del Tribunale che autorizza il calciatore Lionel Messi a registrare il marchio “MESSI” per articoli e abbigliamento sportivi.
Il caso risale al 2011, quando Messi chiese all’Euipo di registrare un marchio dell’Unione europea per articoli di abbigliamento, scarpe e articoli per la ginnastica e lo sport. Una società spagnola si oppose invocando un rischio di confusione con i marchi Ue “MASSI” registrati per articoli di abbigliamento, calzature, caschi per ciclisti, articoli di protezione e guanti.
Nel 2013 l’Euipo ha accolto l’opposizione e di qui il ricorso di Messi, però respinto dato un rischio di confusione tra i segni MASSI e MESSI. Tutta la questione si trasferisce dunque al Tribunale dell’Unione europea.
La richiesta da parte di Messi è quella di annullare la decisione Euipo, e nel 2018 il Tribunale dà ragione al calciatore ritenendo che la sua notorietà neutralizzi le somiglianze visive e fonetiche tra i due segni ed escluda qualsiasi rischio di confusione.
Di qui l’impugnazione da parte dell’Euipo e della società spagnola, rigettata oggi dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea.