Piero Chiambretti ha preso il posto di Pierluigi Pardo nella conduzione di Tiki Taka per la stagione 2020/2021. Nella giornata di ieri sono stati ufficializzati gli ospiti, tra i quali figura il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni.
Chiambretti ha rilasciato al quotidiano una lunga intervista nella quale si è detto “pronto ma con una percentuale di preoccupazione come capita a tutti i professionisti che tengono a un blasone. Non sono però preoccupato del confronto. Io e l’amico Pier Pardo, il miglior telecronista calcistico italiano, siamo televisivamente molto distanti. Immagino piuttosto che, agli occhi di quelli che per sette anni hanno seguito il suo “Tiki Taka”, qualcosa non tornerà”.
Per quanto riguarda il cast del programma, Chiambretti non si sbilancia: “I nomi sono quelli che girano, ma è meglio non farli, in linea con quanto già detto. Partiamo da una squadra che alterneremo, tenendoci liberi di immettere nuove risorse che magari ci stupiranno. Posso dirti che daremo continuità al passato, a cominciare da Mughini. Sempre rispettando la logica dell’alternanza. Nello spettacolo del pallone parlato i protagonisti sono i giornalisti. C’è solo l’imbarazzo della scelta nel trovare i migliori. Ho pensato a firme capaci di dire cose originali a un pubblico abituato al suono ipnotico delle banalità”.
Sul passaggio di testimone da Pardo, Chiambretti ringrazia “Piersilvio Beriusconi che mi ha letto nel pensiero. Dopo la vicenda di marzo, il Covid e la morte di mia madre, la prima cosa che ho pensato uscendo dall’ospedale è stata: se e quando tornerò in televisione, voglio fare qualcosa che tagli con il passato. Non pensavo a qualcosa di sportivo. Piersilvio in persona mi ha chiesto di prendere il posto di Pardo. Devo dire che sono rimasto spiazzato ma ci ho messo pochissimo ad affezionarmi all’idea”.
Per quanto riguarda il mantenimento del nome e il modulo del programma: “E’ stata una questione di marketing. Nome, immagine, pubblico, riconoscibilità. “Tiki Taka” aveva tutto, perché cambiarlo? Non ne vedevo il motivo”. Partirò con un 4-2-4, il mio preferito. Una squadra che va all’attacco, segna molti gol, ma ne prende anche molti, tra gaffe inciampi, provocazioni e polemiche. Punteremo al calcio spettacolo, quello che tutti invocano e nessuno fa. Un po’ come l’Atalanta che parte in sordina, senza mai i favori del pronostico, poi riempie gli occhi con il suo gioco”.
Chiambretti poi ha parlato del campionato che verrà, con le squadre già schierate sulla griglia di partenza “Del tampone più che del pallone. I tamponi potrebbero dettare le formazioni per questo sono decisive le panchine lunghe le panchine lunghe. Immagino una Juve meno competitiva sulla corte, un Inter fortemente ricostruita su Conte, una conferma dell’Atalanta, un ritorno del Napoli e del Milan”.
“La Juventus di Pirlo? Capiremo quanto prima se è una novità produttiva o un laboratorio dagli esiti incerti. Pirlo è l’antitesi di Conte. Se il Pirlo allenatore farà il verso al giocatore, ne vedremo delle belle. Viceversa, abbiamo esempi illustri, a cominciare da Maradona, di grandi calciatori falliti come allenatori. Mi auguro non sia il caso di Pirlo”
Capitolo tifosi, l’auspicio del presentatore è: “I tifosi allo stadio e i tifosi in studio a “Tiki Taka”. Il prima possibile. Fare un programma brillante nel vuoto tombale, senza pubblico, mi fa partire col freno tirato…”
Chiosa finale sul Covid. Chiambretti lo a superato, la madre purtroppo non ce l’ha fatta: “Non lo auguro a nessuno e soprattutto non lo auguro agli ipocondriaci come me. Finire in un ospedale con una malattia sconosciuta, subissato di medicine palliative e sperimentali, queste punture in un’arteria tre volte al giorno per sedici giorni, un dolore paragonabile solo al parto mi dicono. lo, per fortuna, avevo un fisico abbastanza integro. Molti non ce l’hanno fatta, come mia madre Felicita. La prima puntata di “Tiki Taka” è il 21 settembre, a sei mesi dalla sua morte. Non voglio pensare sia un caso».