FIGC tesseramento ucraini
Gabriele Gravina (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

“Il calcio oltre ad avere grande capacità di rappresentare un mondo trasversale e di aggregazione sociale, risponde alle logiche dell’economia di mercato. Contratti con costo del lavoro pre Covid, e ricavi che soffrono per l’emergenza del lockdown e non solo, generano condizioni di default. Quindi chiediamo un intervento che possa attivare meccanismi per superare questo momento grande criticità”. Lo ha detto il presidente della Figc nel corso del suo intervento a Sky Sport.

In mattinata, ospite di ‘Radio anch’io sport’, Gravina aveva già parlato delle difficoltà che il Covid sta causando al mondo del calcio, ma in generale a tutto lo sport. “Sappiamo tutti che far ripartire il calcio a giugno è stato molto impegnativo, la ripartenza 2020-2021 ci preoccupa moltissimo, anzi molto di più di quella ripartenza. Oggi il mondo del volontariato e il mondo del mondo dilettantistico è sfiduciato, quei mecenati impegnati nel mondo di base e nel professionismo di base stanno meditato di abbandonare e questo non ce lo possiamo permettere come mondo dello sport e come Paese”.

“Da più parti abbiamo evocato il ritorno alla valorizzazione della componente relazionale dello sport affinché torni ad essere ruolo di rapporti umani: mentre il mondo del volontariato incontra sfiducia il mondo professionistico azienda vive uno dei suoi momenti più drammatici con la difficoltà nel fare incontro a tutta una serie di impegni -prosegue il n.1 Figc-. I costi sono aumentati, sia per il rispetto di alcuni protocolli, impegni a cui non vogliamo assolutamente sottrarci, ma c’è comunque un aumento dei costi legati ai contratti stipulati pre-Covid mentre dall’altra parte i ricavi sono in netto ribasso”.

“C’è l’esigenza di un intervento esterno che auspichiamo in tempi rapidi perché possa alleggerire queste criticità, una sorta di recovery fund per il mondo dello Sport”, conclude Gravina.

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Classe 1990, giornalista.