Al termine dell’incontro con il sindaco di Firenze Dario Nardella, il patron della Fiorentina Rocco Commisso ha parlato del tema stadio. «Se le cose non si fanno come dico io, entro la legge, non si fa nulla. Controllo, costi giusti: i punti rimangono. Io voglio cominciare da capo. Questo lo possiamo mettere in un museo».
Non ha usato mezzi termini l’imprenditore americano per parlare del Franchi. A proposito della possibilità di rifare l’impianto ha detto: «Andremo a Roma e presenteremo il progetto preliminare, per capire se si può fare, e fargli capire che vogliamo investire. La legge è stata cambiata per questo».
«La bellezza è soggettiva – ha aggiunto –, qui ci sono problemi sismici, infiltrazioni d’acqua. Domenica mi è caduto vicino un pezzo di muratura. E’ una cosa brutta, mia moglie non è voluta entrare nei gabinetti. Vogliamo fare una cosa moderna, bella per la città. I tifosi quando vengono allo stadio non possono prendere la pioggia mentre guardano la partita».
«Come posso chiedere di pagare i biglietti se le condizioni sono queste? – si chiede Commisso –. Guardiamo tutte le possibilità, domani sarò a Campi Bisenzio. Ho sempre portato rispetto a Firenze, volevo restaurare il Franchi e non chiedevo l’area commerciale. Adesso ho imparato, ciò che chiedevo un anno fa adesso non lo è più. Prima di andare a Roma dobbiamo fare un progetto preliminare».
«Ottimista? E’ uscita una legge, se possiamo lavorare nei tempi giusti sono contento. Qualcuno si deve prendere la responsabilità se succede qualcosa allo stadio, coi soldi miei devo decidere io come intervenire. Anche al mio paese in Calabria ci sono monumenti ma molte persone sono andate via per fare fortune. Il Franchi non è il Colosseo o Palazzo Vecchio, sto chiedendo di buttare giù lo stadio», ha concluso.