Calendario anticipi e posticipi Serie A
(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Nanni stop Serie A – “Sospendere il campionato, e perché? Non dobbiamo chiudere il calcio a tutti i livelli per un focolaio. No, bisognerà semmai capire bene che cosa è successo, capirlo nei dettagli, in profondità. Senza numeri particolari, le condizioni per un nuovo stop al campionato non ci sono. Conosco i miei colleghi di Genova, so quanto hanno lavorato all’aspetto della sicurezza. Non è stato un loro errore, non è stato un errore del mio collega. Ma tutti vogliamo capire esattamente che cosa è accaduto per comprendere se davvero c’è una falla nel sistema”.

Lo spiega a Il Foglio Gianni Nanni, responsabile medico nominato dalla Lega Serie A, che non vede ragioni per chiudere tutto, in conseguenza del caso dei 14 positivi nel gruppo squadra del Genoa, saliti a 15 dopo i tamponi di ieri – mercoledì 30 settembre.

La società rossoblu nel frattempo ha comunicato i nomi dei giocatori contagiati dal virus Covid-19: si tratta di Francesco Cassata, Lukas Lerager, Federico Marchetti, Filippo Melegoni, Luca Pellegrini, Mattia Perin, Marko Pjaca, Ivan Radovanovic, Lasse Schöne, Davide Zappacosta. “Inoltre, sono risultati positivi i seguenti membri dello staff: Pietro Cistaro, Alessandro Donato, Pietro Gatto, Matteo Perasso”, si legge nella nota della società rossoblu. A questi ieri si è aggiunto Valon Behrami.

La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha alimentato quel clima di incertezza che scuote il mondo del calcio, prima dicendo: “Quando c’è un numero di positivi così alto, non si può che fermare il campionato”. Per poi correggere il tiro: “Nel corso della mia intervista a Radio Capital ho detto che, in base al Protocollo sottoscritto dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone. Questo non significa che la Serie A vada sospesa”.

E’ così dovuto intervenire il ministro Vincenzo Spadafora il quale ha detto: Non ci sono le condizioni per fermare il campionato,  D’ altra parte, tenerlo sotto una campana di vetro, questo pallone, non è affatto semplice.

Ma Nanni è ben più che fiducioso, è scientifico. “Non è difficile, non è nemmeno impossibile. Ma certo bisogna stare molto attenti al protocollo, e soprattutto a quello che succede fuori dal calcio. Bisogna intercettare eventuali positivi nelle famiglie, andare a tamponare chi ha dimostrato di avere sintomi. Il protocollo poi prevede anche altre cose, misure di sicurezza, di prevenzione che vanno rispettate e seguite senza mai abbassare la guardia. Perché non puoi applicare il protocollo e pretendere che funzioni senza tutto il resto”. Sono quei gesti ormai diventati abitudine, le misurazioni, i dispenser con il gel igienizzante, “tutte cose che anche nei centri tecnici si devono fare, la temperatura va misurata a tutti, vanno tenute le distanze dentro gli spogliatoi, la mascherina va indossata sempre, a eccezione di quando si è in campo”.

Nel pomeriggio di ieri la Lega Calcio si è riunita in consiglio straordinario per analizzare la richiesta del Genoa di rinviare la gara con il Torino e discutere la norma che possa fissare un numero minimo di calciatori per giocare. Per ora il numero è 13 calciatori non contagiati (almeno un portiere) per poter giocare. Su questo il dottor Nanni sostiene: “E’ basso, arriverei a undici più cinque, ma queste sono cose su cui ragionare e valutare. Ma certo la soluzione non è quella di sospendere. Il rinvio di Genoa-Torino non provoca problemi a livello di calendario, nessuna delle due è impegnata a livello europeo, è una partita che può essere rinviata”.

Chiosa finale sul ritorno dei tifosi allo stadio: “Il pubblico perché non può entrare? Perché dobbiamo prenderci paure del genere? La verità è che in Italia ci vuol gente che prende le decisioni e poi se ne assume anche le responsabilità. Allora il calcio può andare avanti. I modi ci sono: basta disciplinare gli ingressi a seconda degli stadi, della capienza, della presenza di steward. Anche lì: bisogna sedersi e discuterne”.

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