«Senza polemiche e senza dare giudizi, se vogliamo il bene del calcio dobbiamo applicare le normative della UEFA: se hai 13 giocatori, devi giocare. Bisogna avere lungimiranza e mettere da parte gli egoismi, sennò crolla tutto». Lo dice all’ANSA l’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani.
«Credo che tutti dobbiamo fare in modo di portare avanti la stagione. Se ogni volta che ci sono uno o due calciatori positivo non si gioca, è chiaro che il campionato è a rischio. Esemplare è stato il comportamento del Milan: ha perso per il Covid il suo giocatore più rappresentativo, Ibrahimovic, e gioca con un ragazzo di 19 anni, Colombo. La vita continua ed è primo in classifica», ha spiegato l’ex a.d. del Milan.
«Da vecchio saggio del pallone – ha aggiunto – dico che bisogna mettere da parte gli egoismi personali e cercare salvare la baracca. Non voglio fare polemiche. Ma siccome dobbiamo convivere con il Coronavirus, se ci fermiamo ogni volta che ci sono due positivi, siamo finiti. Si ferma il campionato e si ferma tutto».
Nell’estate 2003 Galliani, di fronte al caos per i ricorsi amministrativi di varie squadre, in veste di presidente di Lega, volò in Sardegna dall’allora premier Silvio Berlusconi per convincerlo a varare la legge “blocca Tar”. «Abbiamo salvato il calcio quella volta», ricorda l’a.d., che giudica «molto saggia» l’idea avanzata da più parti di centralizzare i controlli dell’autorità sanitaria per evitare che a livello locale le varie Asl abbiano approcci diversi alla gestione della quarantena delle squadre.