Un’offerta con un prezzo secco e una con impegno finanziario maggiore, ma con assicurazione da riconoscere ai club per metterli al riparo dai timori di risultati negativi. Così la cordata CVC-Advent-Fsi si sarebbe presentata all’appuntamento delle offerte vincolanti per la media company della Serie A.
Stando a Il Sole 24 Ore, sono due le offerte al vaglio degli advisor della Lega. In sostanza, rispetto all’offerta presentata in precedenza, sembra essere rimasto inalterato l’impianto industriale del piano con miglioramento su misure economiche e governance.
La prima offerta di CVC prevede un prezzo secco di 1,6 miliardi. È poi prevista una linea d’anticipo di 1,1 miliardi erogabile al closing, con l’intento di garantire un’iniezione di ossigeno finanziario nel caso in cui si dovessero verificare eventi tali da mettere ancora di più sotto stress i club alle prese con la pandemia.
In più il quadro si completa con un diritto di riacquisto futuro della quota del 10% da parte della Lega Serie A. L’equity effettivamente investito dal consorzio in questa offerta è pari a circa 1,2 miliardi. Quanto alla governance il consorzio nominerebbe 6 componenti del cda su 13 oltre al CEO, con scelta del presidente demandata ai club, ma in un quadro di decisioni condivise.
La seconda proposta, alternativa, va incontro alla possibile preferenza per il meccanismo del minimo garantito. Così si arriverebbe a oltre 1,8 miliardi ma con 1,350 di prezzo cui aggiungere 500 milioni di assicurazione da riconoscere ai club per colmare il delta tra il minimo garantito e risultati negativi che farebbero scattare l’assicurazione.