Quasi 200 milioni di euro come total return dalla gestione di Saras. Il portafoglio di Massimo Moratti negli ultimi anni è tornato a crescere grazie al rendimento dell’azienda petrolifera fondata dal padre, oggi al centro delle cronache per le indagini sul presunto contrabbando di petrolio e sui rapporti con l’Isis (notizia a cui la società ha già replicato).
Tra compenso in quanto amministratore delegato prima e presidente poi (dal febbraio 2018 in seguito alla scomparsa del fratello Gian Marco), dividendi e plusvalenze dalla cessione di alcune quote azionarie, infatti, negli ultimi 4 anni la Massimo Moratti Sapa, cassaforte dell’ex patron dell’Inter, ha visto i propri conti salire.
Nel 2016 infatti Saras ha ricominciato a distribuire dividendi, dopo l’ultima volta nel 2009. In attesa di novità sul 2020 (dividendi bloccati con Moratti che avrebbe dovuto incassare circa 7 milioni), fino al 2019 i dividendi hanno portato 107,9 milioni di euro nelle casse della holding di famiglia, con il record di 40,4 milioni nel 2016 (anno tra l’altro in cui ha venduto definitivamente le quote dell’Inter nel passaggio della maggioranza da Thohir a Suning).
Anno | Dividendo |
2016 | 40.435.275 |
2017 | 23.785.456 |
2018 | 28.542.547 |
2019 | 15.224.365 |
TOTALE | 107.987.643 |
Dati in euro |
A questi, poi, si aggiungono i compensi: 1,536 milioni di euro lordi per il 2016 e per il 2017, cifra salita poi a 1,545 milioni nel 2018 e nel 2019.
Proprio nel 2019, inoltre, la Massimo Moratti Sapa ha ceduto circa il 5% del proprio pacchetto azionario di Saras, scendendo dal 25,01% al 20,01%.
“Nel corso dell’esercizio la Società ha alienato n. 47.550.000 delle azioni possedute (circa il 5%, che ha fatto scendere la quota dal 25,01 al 20,01%, ndr) al prezzo di Euro 1,99 per complessivi Euro 94.624.500, realizzando una plusvalenza pari a Euro 84.643.779”, si legge nel bilancio al 30 giugno 2019 della Massimo Moratti Sapa.
Una cessione di quote che ha permesso così agli incassi di Moratti legati dalla gestione di Saras di sfiorare i 200 milioni di euro (circa 198 milioni) considerando la plusvalenza. Oltre a rafforzare ulteriormente il patrimonio netto della holding, che al 30 giugno 2019, infatti, era salito a 255,7 milioni di euro, dai 183,2 milioni del 2018.