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La prossima settimana, nella giornata di martedì 13, la Lega Serie A si radunerà in assemblea per decidere sul possibile ingresso dei fondi di private equity nella cosiddetta media company, la società che avrà il compito di gestire i diritti audiovisivi e commerciali del campionato.

Calcio e Finanza è venuto in possesso di un documento che circola tra le squadre di Serie A che vedono con favore la proposta avanzata dalla cordata Cvc-Advent International-Fsi rispetto a quella alternativa di Bain-Nb Reinassance.

Nel documento le due proposte vengono messe a confronto rispetto a cinque aspetti:

  1. Completezza del piano industriale;
  2. Valutazione economica;
  3. Struttura dell’operazione;
  4. Governance;
  5. Minimo garantito.

Secondo il documento la proposta di Cvc/Advent/Fsi sarebbe preferibile a quella di Bain/NbR su tutti e cinque le variabili considerate.

Piano industriale

Secondo gli estensori del documento, il piano industriale di Cvc/Advent/Fsi sarebbe preferibile a quello della cordata rivale perché più approfondito, essendo stato sviluppato in oltre nove mesi di lavoro, ed immediatamente eseguibile, grazie alla creazione di una società (la media company) in controllo del proprio destino.

Al contrario il piano di Bain/NbR viene considerato come «un ritorno al passato», considerato che, nonostante l’eventuale partnership con MediaPro (ancora da ufficializzare), riproporrebbe un modello in outsourcing.

Valutazione economica

La proposta di Cvc/Advent/Fsi sarebbe preferibile anche per quanto riguarda gli aspetti economici, grazie ad un significativo apporto di capitale proprio da parte dei fondi della cordata (quasi 1,2 miliardi di euro) a fronte di una elevata valutazione all’ingresso (14 volte l’Ebitda atteso).

Il progetto alternativo prevederebbe invece un apporto di capitale limitato (160 milioni di euro) e si baserebbe prevalentemente sul ricorso all’indebitamento della futura media company.

La struttura dell’operazione

Rispetto alla struttura dell’operazione il documento indica che il piano Cvc/Advent/Fsi abbia una struttura legale e fiscale eseguibile. Mentre il piano alternativo prevederebbe una struttura complessa, che non sarebbe realizzabile attraverso la Lega (i crediti resterebbero in capo ai club).

La governance

In termini di governance, infine, il piano Cvc/Advent/Fsi garantirebbe una maggiore autonomia manageriale alla media company rispetto all’assemblea della Lega di Serie A, spesso ingessata dai veti delle minoranze. Il progetto Bain/NbR presenterebbe, al contrario, eventi di stallo facilmente provocabili, anche strumentalmente, e che potrebbero portare a un rimborso anticipato forzato.

Il minimo garantito

Infine la questione del minimo garantito. Il piano di Cvc/Advent/Fsi prevederebbe un meccanismo di stabilità e liquidità chiaro, garantito e trasparente con 500 milioni di garanzia reale. Invece il progetto alternativo avrebbe un mnimo garantito supportato da rinuncia ai dividendi (quindi pagato dai club di Serie A) e da una linea di debito di 360 milioni e quindi un meccanismo poco capiente a causa del minor capitale a rischio nell’operazione (soli 160 milioni).

Bain e NBR: «No accordi con Mediapro e Bogarelli»

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