Qual è il revisore della Juventus
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Nonostante la cessione di quattro testate da parte del gruppo Gedi, l’ipotesi Elkann-Agnelli per la scalata al Sole24Ore sembra passare in secondo piano, scalzata da altre due cordate che starebbero puntando al controllo del quotidiano economico.

Venerdì Gedi ha ufficializzato il raggiungimento di “un accordo per la cessione del ramo d’azienda delle testate Il Tirreno, la Gazzetta di Modena, La Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara alla società Sae Srl, rappresentata da Alberto Leonardis”. Operazione che per molti sembrava lasciar presagire la volontà di andare all’assalto del Sole.

Tuttavia, l’ipotesi Elkann è passata in secondo piano, secondo quanto riportato da Paolo Madron, noto giornalista economico. In pole ci sarebbero una cordata di imprenditori coordinata da Aurelio Regina e il Fondo Clessidra di Carlo Pesenti, che avrebbe già incontrato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Confindustria in questo caso resterebbe come socio di minoranza.

Tuttavia, Sergio Crippa, Segretario Generale della Fondazione Cav. Lav. Carlo Pesenti, ha smentito l’interesse della famiglia bergamasca attraverso un tweet: “Nessun interesse da parte di Carlo Pesenti per quote del Sole24Ore“.

Il dossier Sole24Ore viene valutato oggi tra 70 e 80 milioni. E sul tema non vanno dimenticati vincoli e limiti al possesso di testate e i limiti imposti dall’articolo 43 (posizioni dominanti) del Testo unico del mercato radiotelevisivo (Tusmar) di competenza dell’Agcom. Gedi è accreditata di un 18,87% (percentuale scesa tuttavia dopo la cessione delle quattro testate di cui sopra), Rcs del 17,11% e Il Sole 24 Ore dei 2,88%. Paletti non irrilevanti nelle valutazioni che si stanno facendo in queste settimane.

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