De Laurentiis cessione Bari
Il presidente del Bari, Luigi De Laurentiis (foto: Youtube)

Bari De Laurentiis impatto CovidIl Covid ha avuto un impatto economico superiore sulla Serie C rispetto alla Serie A e alla Serie B, viste le minori risorse a disposizione delle società, che hanno visto diminuire gli ingressi tra la chiusura degli stadi e il crollo delle sponsorizzazioni, ma allo stesso tempo sono cresciute le spese per il rispetto del protocollo.

Il bilancio lo traccia il presidente del Bari, Luigi De Laurentiis, intervistato dalla Gazzetta dello Sport: «L’anno scorso saremmo arrivati ad incassare un paio di milioni di euro dagli ingressi allo stadio, vista la media 12.800 spettatori con 8.000 abbonati, ma quando il campionato è stato interrotto abbiamo perso 5 partite in casa più i playoff. La stessa cifra l’avremmo incassata in questa stagione: visti i bassi ricavi della C la mancanza di un introito come lo stadio è grave per tutti».

Sull’aumento dei costi, De Laurentiis ha calcolato spese aggiuntive per «svariate centinaia di migliaia di euro, che non erano a budget per una stagione normale. Tutte spese aggiuntive non indifferenti. Le positività e le quarantene generano costi inattesi alle società: pensate alle notti in isolamento negli hotel per un gruppo di 40-50 persone. Ricordo che i giocatori sono esseri umani in A come in C…».

«Al momento tutti gli sponsor sono rimasti a bordo del progetto, ma abbiamo dovuto applicare scontistiche legate alle partite perse la stagione scorsa – spiega il numero uno del club –  Certo, il momento non aiuta lo sviluppo: magari aprendo gli stadi in parte qualcosa cambierà. Purtroppo gli sponsor perdono visibilità e frequentazione dello stadio, dove con varie iniziative possono proporsi e presentarsi ai loro clienti. Il rapporto è stato completamente riparametrato, stiamo cercando di dare nuovi servizi, con creatività, fidelizzando gli sponsor con altre iniziative. Per fortuna il Bari, ripartendo da zero due anni fa, ha fatto un percorso molto serio che gli sponsor hanno riconosciuto, come i tifosi che sono fedeli alla squadra a prescindere dalla categoria, se trovano credibilità nella società».

In conclusione: «La C rappresenta una grande profondità del Paese, con tanti milioni di tifosi. Sì, ci sentiamo un po’ trascurati rispetto alle attenzioni che ha la A. In C il problema pesa molto di più perché sono calati i ricavi e aumentate le spese. Governo e Figc dovrebbero preoccuparsi di più di una categoria che rappresenta tutto il Paese. E’ una categoria troppo grande come numero di squadre, avrebbe più senso averne meno ma con spalle più larghe. Con società più solide è garantita una miglior distribuzione delle risorse».

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