Varriale sospeso dalla Rai
Sede RAI (Insidefoto.com)

In attesa di scoprire se i milioni di cosiddetto extragettito possano rientrare, in Rai si corre ai ripari. Come reso noto dal deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi, nei giorni scorsi e non smentito dalla Rai, le prime vittime saranno i canali istituzionale e in inglese, previsti dal contratto di servizio 2018-22 che non partiranno per ora, la cancellazione dei canali Rai Sport (non la testata ma i canali) e l’accorpamento di Rai 5 e Rai Storia.

Il presidente di Apa, l’associazione dei produttori televisivi indipendenti, Giancarlo Leone, uomo che in Rai ha trascorso gran parte della sua vita professionale, ha chiesto pubblicamente maggiori risorse per la Rai: «Quei 180 milioni almeno di extragettito – così li ha quantificati Leone – sono da riconoscere totalmente alla Rai, che invece non vede neanche un euro per consentirle di investire nel cinema e nel settore audiovisivo in generale».

In Rai nel frattempo preoccupa la situazione finanziaria, anche se quest’anno andrà meglio dei -65 milioni previsti a livello di gruppo. Alla fine il rosso atteso per fine 2020 (sempre come gruppo in cui la capogruppo Rai Spa giova dei risultati positivi di qualche controllata, Rai Way in testa) sarebbe secondo indiscrezioni sui -40 milioni, come riporta il Sole 24 Ore.

L’assenza degli eventi sportivi ha fatto risparmiare i 137 milioni per i diritti di Europeo e Olimpiadi. Sul lato opposto, il crollo del mercato pubblicitario ha causato nei primi otto mesi dell’anno, stando ai dati Nielsen, una perdita del 15,6% della raccolta, scesa nel periodo da 446 a 377 milioni. Con il lockdown sono venuti a mancare poi oltre 20 milioni di canoni speciali (da attività commerciali) e una serie di ricavi theatrical.

Il livello di preoccupazione in questo quadro sale per il 2021, quando il rosso andrebbe ben sopra i 150 milioni senza interventi correttivi. Si guarda con fiducia alla ripresa economica e degli investimenti pubblicitari, ma torneranno le spese per i grandi eventi sportivi. In più mancherà il contributo di 40 milioni per due anni che la Rai ha già messo a bilancio per 2019 e 2020 ma che «risulta tutt’ora iscritto nel documento economico finanziario Rai, ma non è stato erogato dallo Stato e non ve ne è certezza alcuna», come lamentato nei giorni scorsi dai consiglieri Rita Borioni e Riccardo Laganà.

Per limitare le perdite si studiano varie ipotesi: dai tagli alle fiction, alla riorganizzazione dei canali, ai tagli alle trasferte, alla revisione dei contratti di affitto. Aria da spending review.

PrecedenteI top manager di hedge fund più ricchi: Singer 18°
SuccessivoTorna la Champions: ecco gli sconti per seguirla su Sky