[Articolo aggiornato alle 15.00 di domenica 25 ottobre 2020] – I nuovi contributi a fondo perduto partite IVA sono già in cantiere. e potrebbero trovar posto nel nuovo decreto legge “Novembre” annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione della manovra di bilancio 2021-2023.
Anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa di domenica 25 ottobre in cui ha illustrato le misure restrittive previste dal nuovo Dpcm, ha ribadito che il governo è già al lavoro per lanciare quanto prima i nuovi contributi a fondo perduto.
Non è ancora stata definita nel dettaglio l’architettura degli aiuti, anche se Conte ha tuttavia confermato che verranno erogati dall’Agenzia delle entrate, come già era accaduto per il contributo di giugno, utilizzando il meccanismo introdotto dal Decreto Rilancio (articolo 25).
Secondo indiscrezioni riportata da Il Sole 24 Ore, l’accesso all’aiuto riservato ad artigiani, commercianti, agricoltori e autonomi con ricavi fino a 5 milioni potrebbe essere parametrato alle perdite subite nel primo semestre.
Il provvedimento, previsto per venire incontro alle attività economiche penalizzate dalle nuove misure di contenimento del contagio volute dal governo, dovrebbe veder la luce nei prossimi giorni.
Sempre secondo Il Sole 24 Ore, la dote a disposizione del governo per i nuovi contributi a fondo perduto non sarebbe superiore a 3 miliardi (6,5 miliardi stanziati per la prima tranche di contributi erogati dalle Entrate agli oltre 2,3 milioni di partite IVA che ne hanno fatto richiesta).
Nuovi contributi a fondo perduto partite IVA – I potenziali beneficiari
Il nuovo aiuto – anche se al momento non ci sono conferme ufficiali – sarebbe circoscritto alle seguenti categorie:
- artigiani;
- commercianti;
- lavoratori autonomi;
- agricoltori.
Nuovi contributi a fondo perduto partite IVA – Le condizioni per richiederli
Inizialmente la misura allo studio del governo avrebbe dovuto essere riservata solo a coloro (rientranti nelle categorie indicate in precedenza) che nel primo semestre 2020 avessero subito perdite rilevanti rispetto al primo semestre del 2019.
Ma non è escluso che, visto gli effetti economici negativi del nuovo Dpcm dovrebbero manifestarsi dal 26 ottobre al 24 novembre, il periodo preso in considerazione possa essere differente.
Sarà invece l’ammontare delle risorse economiche disponibili a fissare l’asticella su cui si fermerà la percentuale di calo del fatturato e dei corrispettivi (ossia gli scontrini battuti): al 33% come è accaduto nella prima edizione del fondo perduto o al 50 per cento.