Chi è Emenalo – La Roma questa sera torna in campo per l’esordio in Europa League contro gli svizzeri dello Young Boys. A Berna ci saranno anche i proprietari dei giallorossi, Dan e Ryan Friedkin.
Come sottolinea il Corriere dello Sport, padre e figlio hanno preso in mano le redini della società e in questo momento si occupano in prima persona anche del mercato, attraverso i consigli di un consulente, in attesa di scegliere il nuovo direttore sportivo. La scelta finale verrà presa probabilmente dopo l’aumento di capitale.
Campos resta il favorito, potrebbe essere lui che già ispira le mosse di mercato della Roma anche per gennaio. Il suo limite è che preferisce fare il consulente, senza lasciare la sua base operativa a Montecarlo.
A questo punto il direttore sportivo proveniente dalla sua area potrebbe essere Michael Emenalo, sempre legato al giro di Mendes. Il dirigente di origine nigeriana ha già incontrato Ryan Friedkin a Londra e prima ancora aveva avuto un colloquio con Williamson, il manager del Friedkin Group incaricato di fare una prima selezione per il direttore sportivo, ruolo che i texani considerano determinante e per il quale non vogliono sbagliare la scelta.
Emenalo è stato uno dei primi ad essere consultato. Attualmente è libero dopo l’esperienza da direttore tecnico del Chelsea e direttore sportivo del Monaco, lasciato all’inizio della stagione 2020/21. Con i Blues ha vinto due Premier, due FA CUP, la Champions League del 2012 e l’anno successivo l’Europa League . Sa lavorare sia sui profili giovani, a Londra ha portato due come Salah e De Bruyne, sia su calciatori in grado sin da subito di fare la differenza, senza fare troppi proclami come Hazard, Kanté, Courtois, piuttosto che Juan Mata, Azpilicueta e Marco Alonso
Rangnick non è più in corsa per il ruolo di direttore sportivo dei giallorossi. Il manager tedesco, che in estate è stato ad un passo dal Milan, si è chiamato fuori dicendo in un’intervista rilasciata al Pais ha dichiarato: “Non c’è alcuna trattativa con la Roma. Semplicemente, non mi ci vedo in giallorosso in questo momento. La mia carriera e gli step compiuti negli ultimi 14 anni dimostrano la mia vera natura, come sia più uno sviluppatore di club che un allenatore. Anche se mi piacerebbe tornare sulla panchina di qualche squadra di tradizione, in Germania o Inghilterra, o magari allenare qualche club di prima fascia, capace di lottare sin da subito per un trofeo”.
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