Piqué intervista contro Barcellona – Gerard Piqué ha finalmente rotto il silenzio con un’intervista concessa a ‘La Vanguardia’, la prima dopo l’umiliazione subita dai blaugrana contro il Bayern Monaco. Il difensore catalano ha parlato senza mezze misure e si è apertamente schierato dalla parte di Lionel Messi per quanto riguarda la vicenda che ha acceso il calciomercato estivo.
“Come è possibile che Messi, il miglior giocatore della storia, si alzi un giorno e decida di inviare un fax per andare via perché sente che nessuno lo sta ascoltando? È qualcosa di scioccante. Io, da presidente, mi sarei comportato in maniera differente. Era un argomento molto personale – ha spiegato il difensore –, ma ricordo di avergli chiesto di pazientare. Gli ho mandato un messaggio dicendogli: ‘Leo, un anno e poi arriverà gente nuova…’. Messi merita tutto, è qui da 16 anni e il nuovo stadio del Barcellona deve prima portare il suo nome e poi quello dello sponsor. Bisogna preservare le figure importanti, non depotenziarle”.
Piqué, che ha rinnovato il suo contratto con il Barcellona questa settimana, ha poi duramente attaccato la società, parlando del Barçagate, ovvero la campagna diffamatoria intrapresa dal club, che ha pagato la società ‘I3 Ventures’ per pubblicare post sui social network contro diversi calciatori. “È oltraggioso che il club abbia speso soldi per criticarci – dice il difensore -. Ma la cosa peggiore è che chi ha ideato tutto questo (Jaume Masferrer, ndr) stia ancora lavorando per il Barcellona”.
Una situazione che ha creato una crepa insolubile con il presidente Bartomeu, nonostante il rinnovo di contratto: “Il Barça mi ha dato tutto, quindi mi sono messo a loro disposizione. La mia relazione con il presidente può essere cordiale, ma certe cose rimangono” spiega Piqué.
Chiosa finale sull’esonero di Valverde e sulla mancata presenza di figure che hanno fatto la storia del club nell’organigramma societario: “Non mi è sembrato coerente mandare via Valverde a metà stagione quando era in testa alla Liga e dopo aver vinto i due campionati precedenti. Non mi è sembrato logico. Poi credo anche che sia sorprendente che gente del calibro di Guardiola, Puyol, Xavi o Valdes non sia al Barcellona. Queste persone fanno parte della storia del club, lo hanno reso grande e dovrebbero sempre stare qui”.