Dopo l’annuncio della risoluzione del contratto che legava la Roma e lo sponsor tecnico Nike dello scorso luglio, si sono rincorse diverse voci sul brand che fornirà i kit da gioco ai giallorossi a partire dalla stagione 2021/2022.
Interessanti le motivazioni espresse al tempo da Francesco Calvo, Chief Operating Officier del Club che spiegava come “La risoluzione anticipata di questo accordo commerciale consentirà alla Roma di esplorare nuove opportunità nel mondo dei materiali tecnici e del licensing”.
La nuova proprietà americana guidata da Friedkin ha portato una nuova visione legata al business, volta all’internazionalizzazione e alla promozione del marchio Roma in mercati strategici come gli Stati Uniti.
Da questo nasce anche la scelta di chiudere il contratto con Nike, che aveva valenza fino al 2024, per adottare una nuova partnership con caratteristiche diverse rispetto alla precedente: strategie di marketing condivise, maggiore personalizzazione dell’offerta prodotti e una gestione commerciale innovativa e indirizzata al settore digitale.
I nomi in circolazione al momento sul nuovo sponsor tecnico della Roma sono numerosi: brand noti come Under Armour, Adidas e New Balance ma anche un outsider come Castore di cui vale la pena approfondire la specificità.
CASTORE: INNOVATORI DELL’ABBIGLIAMENTO TECNICO
Castore Sportswear è un’azienda di abbigliamento sportivo di lusso inglese fondata nel 2016 da due fratelli Tom e Phil Behaon, con un passato da atleti.
Il fatto di posizionarsi nel segmento di mercato premium viene comunicato attraverso lo slogan dell’azienda: “better never stops” ossia il meglio non si ferma mai.
L’obiettivo è infatti quello di offrire prodotti tecnicamente superiori a quelli offerti dal mercato utilizzando i migliori tessuti, la ricerca tecnologica più avanzata avvalendosi di atleti élite per testare i prodotti.
La caratteristica principale di Castore è quella di essersi sviluppata come attività quasi unicamente online: sono presenti solamente due negozi fisici in Inghilterra, uno nel quartiere di Chelsea a Londra e l’altro a Liverpool (sede aziendale).
Come ogni settore del commercio anche quello dell’abbigliamento sportivo ha subito una modificazione a seguito della pandemia. In un contesto in cui le vendite nei negozi fisici sono crollate, Castore, che faceva registrare già l’anno scorso l’85% delle vendite sui canali online, si è mantenuto in una fase di crescita costante guadagnandosi una posizione in un mercato da sempre dominato dai grandi marchi delle multinazionali.
LA ROLEX DELLO SPORTSWEAR
I due fratelli fondatori Tom e Phil Behaon hanno un passato nello sport come giocatori di Cricket e Calcio. Da utilizzatori quotidiani di abbigliamento tecnico trovavano i prodotti dei marchi principali di qualità limitata e realizzarono l’idea di fondare un proprio brand in cui la qualità doveva essere al primo posto. Sviluppare il miglior prodotto possibile per gli atleti e diventare un’alternativa premium nel settore.
Le produzioni delle aziende leader del settore sono interamente localizzate in Asia utilizzando materiali molto simili fra loro mantenendo basso il livello di innovazione. Castore produce tutti i suoi prodotti in Europa con tessuti italiani.
La vision dei fratelli è quella di rivoluzionare il concetto di acquisto di un capo d’abbigliamento, definendosi anti fast shopping. Prezzi molto alti per indurre il consumatore a comprare meno frequentemente ma con una maggiore qualità offrendo anche 5 anni di garanzia sui prodotti.
Il marchio ha aperto i suoi shop online in più di 50 paesi e le prospettive di espansione sono solo all’inizio.
L’azienda ha attirato importanti investitori come Rober Senior, ex Chief Executive del colosso pubblicitario Saatchi & Saatchi, Arnaud Massenet fondatore del leader globale nella vendita online del luxury fashion Net-A-Porter e il tennista Andy Murray.
GLI AMBASCIATORI SPORTIVI: MURRAY E RANGERS GLASGOW
La brand awareness di Castore è scoppiata lo scorso anno con l’accordo di fornitura esclusiva al tennista Andy Murray, l’inglese più vincente nella storia del tennis. Lo stesso è diventato anche azionista della società e insieme hanno sviluppato la linea di abbigliamento dedicata al tennis AMC.
In questa stagione l’azienda è sbarcata nel mondo del calcio come sponsor tecnico della società scozzese dei Rangers. Un accordo per 5 anni che porterà nelle casse dello storico Club di Glasgow 25 milioni di sterline.
Castore ha puntato su un brand famoso a livello internazionale (allenato da Steven Gerrard) per implementare il suo percorso di globalizzazione dell’azienda. Tom Beahon in una recente intervista ha dichiarato di puntare a un portafoglio di 3/5 squadre di calcio europee nel breve termine, per sviluppare la presenza nel mondo del football, settore irrinunciabile per un marchio di sportswear, mantenendo un livello di investimenti sostenibile.
LE PROSPETTIVE CON L’AS ROMA
Castore, come detto, è in fase di negoziazione per un accordo di sponsorizzazione con l’As Roma. Un testa a testa con New Balance che sembra la rivale più accreditata. Prospettive diverse per la società della capitale che da una parte ha la possibilità di un contratto più remunerativo e tradizionale con New Balance, dall’altra una partnership innovativa con Castore.
Un accordo di fornitura con questa giovane azienda costituirebbe un rapporto di collaborazione tra i due marchi con l’obiettivo comune di svilupparsi a livello internazionale con un approccio digital focused. Una attenzione maggiore riservata al club rispetto alla precedente gestione Nike, una sorta di sponsor tecnico che lavora su misura per la squadra.
Castore vuole creare un gruppo di club affiliati che definisce “marquee clubs” a cui fornisce un aiuto day by day nella gestione marketing e commerciale. Sono prossimi annunci di nuove collaborazioni nel rugby e nel cricket oltre all’obiettivo di arrivare ad un paio di club della Premier League nelle prossime due stagioni.