Come ottenere gli aiuti economici messi in campo dal governo per venire incontro alle categorie produttive danneggiate dalle chiusure varate col Dpcm del 24 ottobre?
Prima di vedere come richiedere i contributi a fondo perduto e utile soffermarsi su:
- Quali misure ha deciso di mettere in campo l’esecutivo come ristoro per tutti coloro che, in virtù del nuovo Dpcm, hanno dovuto chiudere, parzialmente o totalmente, la propria attività, subendo un danno economico;
- Quante risorse sono state stanziate dal governo e come sono state suddivise tra le varie misure e tra le varie categorie produttive.
Come ottenere aiuti economici – Le risorse stanziate
Il “decreto ristori”, così è stato ribattezzato il provvedimento, vale circa 6,8 miliardi di cui 2 riservati al fondo perduto per le attività chiuse o danneggiate dal mini-lockdown e 2,6 miliardi per la cassa integrazione riservata ai dipendenti e lavoratori di queste stesse attività.
Tale somma è stata così ripartita tra le diverse attività colpite dalla chiusura sancita dal Dpcm anti-Covid:
- 300 milioni per le fiere;
- 180 milioni per le indennità da erogare ai lavoratori dello sport, alle società sportive dilettantistiche e al credito sportivo;
- 150 milioni per credito d’imposta sugli affitti commerciali dei mesi ottobre, novembre e dicembre;
- 115 milioni per l’ esenzione dalla seconda rata dell’Imu in scadenza il 16 dicembre;
- 200 milioni per una nuova mensilità del reddito di emergenza;
- 60 milioni per le forze dell’ordine impegnate nei controlli sul rispetto delle regole su aperture e chiusure delle attività.
Il resto della dote, circa 1,2 miliardi di euro, è destinato a cultura e turismo:
- 680 milioni destinati a finanziare una riedizione dell’indennità da 1.000 euro per i lavoratori stagionali e dello spettacolo;
- 400 milioni per le agenzie turistiche;
- 100 milioni per il cinema;
- 50 milioni per le imprese culturali.
Come ottenere aiuti economici – I ristori suddivisi in quattro fasce
La partita più attesa del nuovo decreto, oggi atteso in consiglio dei ministri e in Gazzetta Ufficiale come annunciato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è quella legata ai nuovi ristori a fondo perduto.
L’ipotesi più accreditata, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, sarebbe quella di riconoscere un indennizzo in forma più ridotta per chi può ancora lavorare, seppur ad orario limitato, e un contributo più alto per chi è costretto a chiudere.
Quattro le fasce individuate:
Coefficiente 1 – Ristoro al 100% delle somme già incassate con il Decreto Rilancio riservato agli esercizi e alle attività che con la chiusura alle ore 18 possono provare a contenere le perdite e comunque lavorare (pasticcerie o gelaterie);
Coefficiente 1,5 – Ristoro al 150% delle somme già incassate con il Decreto Rilancio per chi ha subito un danno parziale, come i ristoranti, che a pranzo sono aperti e la sera possono lavorare con il servizio di asporto;
Coefficiente 2 – Ristoro al 200% delle somme già incassate con il Decreto Rilancio per i più danneggiati, ossia quelle attività costrette a chiudere (cinema, teatri, palestre, piscine, sale giochi, scommesse o bingo, centri termali, centri benessere e fiere);
Coefficiente 4 – Ristoro al 400% delle somme già incassate con il Decreto Rilancio per quelle attività che erano state chiuse anche prima del nuovo Dpcm anche alla luce dell’impennata dei contagi da coronavirus registrata durante le vacanze (sale da ballo e discoteche).
Il calcolo dei coefficienti, spiega ancora Il Sole 24 Ore, è stato effettuato sulla base dei volumi d’affari mensile delle imprese e attività interessate dal provvedimento. Il riferimento resta quanto già è stato erogato con il decreto rilancio tra luglio e agosto. E tra i calcoli effettuati il nuovo ristoro andrebbe a coprire nella media il 40% di una mensilità.
Per fare un esempio un ristorante che aveva ricevuto 2.600 euro dal vecchio fondo perduto, con il nuovo meccanismo vedrà aumentare di 1,5 volte l’ importo fino a 4.000 euro.
Come ottenere aiuti economici – Fanno fede i codici Ateco
A identificare la platea dei soggetti e delle attività ammesse al fondo perduto, stimata dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in 350mila partite Iva, saranno i codici Ateco.
Con un’ulteriore aggiunta rispetto alle disposizioni del nuovo Dpcm in vigore da ieri: gli alberghi che saranno indennizzati alla luce del crollo della presenza di turisti.
Rispetto al precedente fondo perduto, inoltre, il ristoro sarà erogato anche alle attività oltre i 5 milioni di volume d’affari o di corrispettivi.
Per questi soggetti l’ipotesi allo studio è parametrare il ristoro sulla base della perdita subita rispetto al 2019 ma con un tetto massimo, al momento, fissato in 150mila euro.
Il doppio binario, inoltre, torna anche nell’erogazione dei contributi: a chi aveva già presentato domanda entro agosto 2020, l’accredito del ristoro arriverà in una settimana con bonifico delle Entrate direttamente sul conto corrente già indicato.
Chi invece non aveva aderito alla prima edizione del fondo perduto o perché aveva un volume di affari superiore a 5 milioni, dovrà presentare domanda all’Agenzia e attendere qualche settimana in più.