Anche nel Regno Unito – così come in Italia – i tifosi non hanno ancora ottenuto il via libera a tornare ad assistere alle partite negli stadi, a causa dell’emergenza Coronavirus. Il tutto nonostante i piani dei club per garantire un’equa distribuzione del pubblico all’interno degli impianti.
Le discussioni sull’opportunità di consentire ai tifosi di tornare allo stadio tengono banco dalla scorsa edizione della Premier League. Il Brighton – per esempio – è riuscito a portare circa 2 mila persone all’AMEX per un’amichevole con il Chelsea a inizio stagione, ma si è trattato di un episodio sporadico.
L’amministratore delegato del Manchester United, Collette Roche, ritiene tuttavia che il suo club disponga delle corrette linee guida per riaprire Old Trafford ad almeno 23.500 tifosi. «Abbiamo trascorso circa due mesi a lavorare con le linee guida del governo per sviluppare le procedure e le misure giuste», ha spiegato a Sky Sports.
«Questo – ha aggiunto – per essere sicuri di poter avere circa 23.500 persone in questo stadio in sicurezza e a distanza. Sappiamo di avere i piani e le procedure pronti per offrire le partite in sicurezza». Del resto, l’importanza dei tifosi è stata sottolineata a più riprese, anche dallo stesso Solskjaer, secondo il quale lo United avrebbe ottenuto tre punti contro il Chelsea se i fan fossero stati presenti.
Non solo i top club. Anche le società delle serie inferiori, in particolare, stanno disperatamente facendo pressioni per il ritorno in sicurezza dei tifosi negli impianti, per garantirsi stabilità finanziaria. Resta però da vedere se il governo eseguirà un’inversione di marcia sulla decisione di ritardare questo rientro.