Nike taglio posti lavoro – Il colosso statunitense dell’abbigliamento sportivo Nike ha annunciato che taglierà 700 posti di lavoro presso la sua sede centrale di Beaverton, in Oregon.
I tagli dei posti di lavoro non sono direttamente correlati al Covid-19, ma arrivano in un momento in cui Nike sta sempre più spostando la sua attenzione verso la vendita digitale, che è stata in parte accelerata dalla pandemia. Una trasformazione digitale come Consumer Direct Acceleration, attraverso la quale prevede di aumentare gli investimenti nell’e-commerce e nella tecnologia.
Nike, che conta circa 76.000 dipendenti in tutto il mondo, aveva dichiarato a luglio che avrebbe effettuato 500 licenziamenti, ma oggi – 4 novembre – ha annunciato che ci saranno ulteriori 200 tagli di posti di lavoro entro l’8 gennaio. Sebbene non sia il costo preciso dell’operazione, la società aveva stimato che i tagli si tradurranno in costi di licenziamento tra i 200 milioni ei 250 milioni di dollari.
L’importante ristrutturazione di Nike annunciata in estate includeva un cambio della leadership senior che ha visto la nomina di nuovi capi regionali in Europa, Medio Oriente e Nord Africa (MENA), Asia-Pacifico e America Latina. Anche il presidente del marchio Jordan, Craig Williams, e G. Scott Uzzell, amministratore delegato di Converse Inc, si sono uniti al team dirigenziale esecutivo di Nike.
Nike, dopo il primo colpo finanziario causato dalla pandemia, ha annunciato a settembre che i ricavi del primo trimestre per l’anno fiscale 2021 sono stati di 10,6 miliardi di dollari, in calo solo dell’1% rispetto all’anno precedente. Le vendite digitali del marchio Nike sono aumentate dell’82%, mentre le vendite di Nike Direct sono aumentate del 12% a 3,7 miliardi di dollari.