Fallisce, per ora, l’obiettivo di Dan Friedkin di togliere la Roma da Piazza Affari attraverso l’offerta pubblica totalitaria promossa dopo aver acquistato da James Pallotta l’86,6% del capitale del club giallorosso. Lo riporta l’Ansa.
L’opa, lanciata a 0,1165 euro ad azione, prezzo inferiore ai minimi degli ultimi cinque anni del titolo, ha raccolto l’adesione solo dell’1,674% del capitale. Per delistare la società sarebbe stato necessario salire ad almeno il 95% del capitale in modo da poter procedere allo squeeze-out delle minoranze.
Gli azionisti, delusi dal prezzo offerto, non hanno dunque accolto l’appello del ceo, Guido Fienga, che nelle scorse settimane aveva invitato i soci ad aderire per consentire “alla nuova proprietà di far progredire l’AS Roma nel programma di potenziamento del Club e, di conseguenza, di investire più risorse nella società stessa e nel rafforzamento della squadra”.
“L’adesione degli azionisti all’offerta pubblica di acquisto obbligatoria aiuterebbe il club a compiere progressi nel proprio piano di sviluppo”, aveva spiegato Fienga. “Credo che se i nostri azionisti di minoranza accettassero l’offerta consentirebbero alla nuova proprietà di far progredire l’AS Roma nel programma di potenziamento del club e, di conseguenza, di investire più risorse nella società stessa e nel rafforzamento della squadra”.
[…] myself buried among the financial pages at the close of the Italian stock market today, waiting for Calcio e Finanza to report that The Friedkin Group’s initial public offer has almost entirely been rejected by Roma’s […]
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