Si può andare al parco dopo il nuovo Dpcm? Il nuovo Decreto del presidente del consiglio dei ministri, firmato dal premier Giuseppe Conte per contenere l’emergenza Covid-19, ha ridisegnato anche le regole relative agli spostamenti dei cittadini, differenziandoli a seconda del livello di rischiosità dei territori regionali.
Se fino al 4 novembre le regole in vigore sul territorio nazionale erano uguali per tutta Italia, a partire dal 6 novembre, con l’entrata in vigore del nuovo Dpcm, al quadro regolamentare nazionale si sovrappone quello relativo alle regioni considerate zone rosse (grado di rischio 4) e arancioni (grado di rischio 3). Regole che, in base all’ultimo Dpcm, resteranno in vigore fino al 3 dicembre 2020.
Si può andare al parco dopo il nuovo Dpcm? Le regole a livello nazionale
L’articolo 1 del nuovo Dpcm, al comma 9, lettera b, disciplina l’accesso dei cittadini a parchi, ville e giardini pubblici, consentendolo, in linea generale, ma nel rispetto del divieto di assembramento e del rispetto della distanza di sicurezza.
«L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro», si legge nel testo del Dpcm.
- Andare al parco è consentito anche ai minori purché accompagnati.
- E’ inoltre possibile l’accesso alle aree gioco dei parchi nel rispetto delle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia (clicca qui per consultarle).
«E’ consentito l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto nel rispetto delle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia», si legge ancora nel Dpcm.
Si può andare al parco a correre dopo il nuovo Dpcm? Le regole a livello nazionale
L’articolo 1 del nuovo Dpcm, al comma 9, lettera d, disciplina, sempre in linea generale, lo svolgimento dell’attività sportiva (tra cui la corsa) e motoria (la passeggiata) presso i parchi pubblici. Attività che in entrambe i casi è consentita nel rispetto delle misure di sicurezza.
«E’ consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti», il disposto del nuovo Dpcm.
Si può andare al parco dopo il nuovo Dpcm nelle “regioni rosse”? Che cosa dice il decreto
Nelle “regioni rosse”, caratterizzate da uno scenario epidemiologico “di tipo 4” e caratterizzate da un livello di rischio “alto” (ad oggi si tratta di Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e Calabria), il Dpcm, all’articolo 3, comma 4, lettera a), vieta gli spostamenti non solo al di fuori delle regioni e tra comuni, ma vieta qualunque spostamento, salvo che per gli spostamenti:
- motivati da comprovate esigenze lavorative;
- motivati da situazioni di necessità;
- motivati da motivi di salute;
- necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita.
È consentito, inoltre, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Alla luce di tali divieti, dunque, sembrerebbe impossibile, per chi risiede in una “regione rossa”, andare al parco per fare una passeggiata.
L’articolo 3, comma 4, lettera e) del nuovo Dpcm recita però: «E’ consentito svolgere individualmente attività motoria (la passeggiata, ndr) in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva (la corsa, la bicicletta, ecc.) esclusivamente all’aperto e in forma individuale».
Alla luce di quanto sopra indicato, dunque, nelle regioni rosse (Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e Calabria) sembra che sia possibile andare al parco per fare un passeggiata solo se il parco in questione si trova in prossimità della propria abitazione.
E’ invece possibile andare al parco per svolgere attività sportiva all’aperto da praticare in forma individuale.
Si può andare al parco dopo il nuovo Dpcm nelle “regioni rosse”? Il caso del Parco Nord Milano
Un’indicazione utile per comprendere meglio la norma arriva dal Parco Nord dMilano, che si estende su una superficie di circa 790 ettari in un contesto metropolitano altamente urbanizzato nei Comuni di Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Novate Milanese.
Come si legge sul sito dell’Ente che gestisce il Parco Nord Milano, «il Parco resta aperto, come previsto dall’ultimo DPCM che consente in questo nuovo periodo di lockdown di usufruire degli spazi aperti».
In particolare, si legge sul sito del Parco Nord Milano è possibile:
- passeggiare nelle vicinanze della propria abitazione;
- allenarsi al parco in forma individuale nel rispetto delle misure di sicurezza.
Non è consentito invece l’utilizzo dei campi sportivi presenti all’interno dell’area del Parco Nord Milano.
Per quanto riguarda lo spostamento tra comuni l’ente che gestisce il Parco Nord Milano offre un’indicazione chiara.
«Al momento è vietato il transito tra diversi Comuni e come sapete il nostro è un Parco sovracomunale al cui interno non sono tracciati i confini comunali, pertanto invitiamo runner e ciclisti a prestare attenzione ai percorsi effettuati e ad assumere un comportamento responsabile».
Si può andare al parco dopo il nuovo Dpcm nelle “regioni arancioni”? Che cosa dice il decreto
Nelle “regioni arancioni”, caratterizzate da uno scenario epidemiologico “di tipo 3” e caratterizzate da un livello di rischio “alto” (ad oggi si tratta di Puglia e Sicilia), il Dpcm, all’articolo 2, comma 4, lettera b), ha introdotto il divieto di spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che:
- per comprovate esigenze lavorative, di studio;
- per motivi di salute, per situazioni di necessità;
- per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune;
Per quanto riguarda l’attività motoria (la passeggiata) e l’attività sportiva in forma individuale (corsa, bici, ecc.) vale il quadro nazionale che consente lo svolgimento di tali attività «presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti».
[…] sportiva in forma individuale è dunque consentita all’aperto, anche in parchi e giardini pubblici, ma a condizione che il parco in questione si trovi all’interno del proprio […]