Gerard Pique sarebbe pronto ad aiutare il Barcellona a finanziare il suo nuovo stadio e il progetto Espai Barca, bloccato e con costi in aumento rispetto ai primi piani presentati nel 2014.
Secondo Radio MARCA, Pique si è offerto di fare da intermediario tra il Barcellona e altre società disposte a finanziare il progetto, che si aggiungerebbero a Goldman Sachs che attualmente guida un conglomerato di banche incaricate del finanziamento dell’Espai Barca che, come prevede il Barcellona, genererà 150 milioni di euro all’anno per il club.
Le ultime previsioni stimano che il lavoro sull’Espai Barca non sarà completo fino al 2025, con la squadra di basket del Barcellona che farà costruire il nuovo Palau Blaugrana entro il 2023.Con il club catalano in gravi difficoltà finanziarie, pagare per l’enorme progetto è diventato un problema.
È qui che entra in gioco Pique, che ha una storia nella generazione di affari per il Barcellona, essendo la chiave nell’accordo di sponsorizzazione con Rakuten. Il difensore è diventato il padre del nuovo format della Coppa Davis finanziata dal suo fondo d’investimento Kosmos, che ha rapporti appunto anche con Rakuten (tanto che l’azienda giapponese è diventata partner anche della nuova Davis).
Servono nuovi investimenti anche perché, nel frattempo, i costi sono lievitati e non poco: quando l’idea è stata proposta per la prima volta nel 2014 il budget per il progetto era di 600 milioni di euro, mentre ora il nuovo stadio costerà al Barcellona almeno 725 milioni di euro, a cui si aggiungono oltre 90 milioni di euro di interessi, come annunciato dallo stesso club blaugrana.
La durata del contratto sarebbe di 30 anni (5 anni di costruzione e 25 anni di gestione), e il periodo di pagamento sarebbe di 25 anni dalla stagione 2024/25, quando il progetto sarà completato. Per quanto riguarda il tasso di interesse, il costo annuo stimato sarebbe del 3-4% per un rimborso annuale degli interessi più l’ammortamento con il reddito incrementale stimato in 50 milioni all’anno.
La formula dell’operazione è tecnicamente una cessione di una parte dei diritti per incassare le entrate aggiuntive dell’Espai Barça generate dal club a un veicolo strumentale gestito da Goldman Sachs. Il club restituirebbe l’investimento in questi 30 anni sotto forma di 50 milioni all’anno che otterrebbe dai 150 milioni di entrate straordinarie che guadagnerebbe dall’Espai Barça. I restanti 100 milioni di entrate saranno utilizzati per le normali attività del club e per aumentare la sua competitività.
I 150 milioni incrementali proverrebbero dai nuovi beni creati tramite Espai Barça, come i diritti di proprietà sullo stadio e nuovi accordi di sponsorizzazione (50 milioni), palchi e posti VIP (50 milioni) e nuovi visitatori del nuovo museo, maggiori entrate dalla biglietteria per la maggiore capacità, nuovo catering, affitto location e parcheggi (50 milioni).