L’assemblea degli azionisti della Juventus di ottobre ha ufficializzato che Deloitte&Touche sarà il revisore dei conti del club per le tre stagioni a partire dall’esercizio 2021/22 per finire con quello 2023/24. Con possibile estensione del contratto per nove anni sino all’annata 2029/30.
Un incarico che Deloitte ha ottenuto dopo un vero e proprio torneo tra le principali società di revisione legale che è andato in scena nei mesi scorsi. E che, come ha appurato Calcio e Finanza da documenti ufficiali, ha visto Deloitte prevalere su Kpmg in una sorta di finale per diventare la società chiamata ad asseverare il bilancio della Juventus per i prossimi anni.
Il tutto nasce dal fatto che il 30 giugno 2021 terminerà il mandato novennale (non replicabile) attribuito ad EY per i rendiconti dal 2012/13 al 2020/21. Per questo lo scorso 8 giugno il club bianconero ha avviato i lavori per cercare il nuovo revisore dei propri bilanci.
Il mandato sarà in prima istanza per il triennio dal 2021/22 al 2023/24, ma, come spiegano i documenti, qualora non intervenissero “modifiche interpretative esso continuerà automaticamente sino al completamento del novennio che si concluderà con l’esercizio 2029/30”.
In particolare, spiegano le stesse carte, le società selezionate -e quindi invitate a partecipare alla gara- sono state cinque: Baker Tilly Revisa, Bdo Italia, Deloitte&Touche, Kpmg e Pricewaterhousecoopers.
Quest’ultima ha preferito non partecipare alla gara mentre “Baker Tilly Revisa non ha dato seguito all’invito”.
Il processo di selezione, condotto dal collegio sindacale del club -composto da Paola Piccatti, Silvia Lirici e Nicoletta Paracchini -, è così approdato a un un primo screening dove le proposte di Deloitte e Kpmg si sono classificate rispettivamente prima e seconda.
E come in una sorta di finale, il collegio sindacale della Juventus ha domandato ulteriori elementi per arrivare alla decisione. In particolare sono stati chiesti:
- L’esame dei contratti di acquisizione e di cessione dei diritti pluriennali alle prestazione dei calciatori destinati alla prima squadra e all’Under 23 nel prescriverne lo svolgimento integrale e non a campione;
- Le ore complessivamente previste, comprensive di quelle di cui al prevedibile maggior effort derivante dall’indicazione precedente, specificandone i criteri di determinazione e la suddivisione tra le categorie di risorse destinate a comporre il team;
- I curricula dei senior manager e dei manager con esplicitazione delle società quotate oggetto di loro attività di revisione;
- Il tasso di rotazione che ha interessato negli ultimi cinque anni le risorse titolari delle maggiori professionalità.
Sulla base di queste ulteriori informazioni, hanno spiegato i documenti ufficiali, la Juventus, a suo insindacabile giudizio, ha attribuito i seguenti punteggi riepilogativi riguardanti gli aspetti:
- Qualitativi;
- Tecnici;
- Economici
Riepilogati nelle seguenti tabelle:
Quelli tecnici
Quelli economici
Di qui la valutazione finale
Insomma ala fine si è verificata una vittoria per 84 a 74 per Deloitte su Kpmg che ha fatto scegliere ai dirigenti bianconeri la prima piuttosto che la seconda società
I dettagli economici delle offerte
Entrando nel dettaglio economico il documento aggiunge i corrispettivi preventivati da Deloitte per i tre esercizi ammonterebbero a complessivi 162mila euro, ovvero 54mila euro all’anno. Una cifra molto vicina ai 59.500 euro pagati da Juventus a EY per la revisione del bilancio 2018/2019.
Una cifra che se il contratto si dovesse estendere sino al 2029/30 costerebbe alla Juventus un totale di 486 mila euro
Mentre quelli preventivati da Kpmg sarebbero ammontati a 238.500 euro, ovvero 79.500 a esercizio. E nel caso il mandato si sarebbe prolungato sino al 2029/30 sarebbe costato al club 715.500 euro.
Si osservi tabella allegata.
Pertanto, conclude il documento, il collegio sindacale di Juventus ha ritenuto preferibile che il mandato sia da attribuire a Deloitte in considerazione:
- Del previsto impegno delle figure apicali del team;
- Dell’indicata loro esperienza in società quotate;
- Dell’illustrata conoscenza delle peculiarità del settore calcistico, particolarmente utile in considerazione della possibile, limitata durata triennale dell’incarico;
- Della valorizzazione dei corrispettivi in rapporto al totale delle ore preventivate in linea con quelle impiegate da EY nell’esercizio 2018/19
Nella sostanziale sovrapponibilità degli altri fattori che hanno concorso a determinare la classifica, ha spiegato il collegio sindacale nel documento.