Tebas Social Football Summit – Il presidente della Liga spagnola, Javier Tebas, è intervenuto durante il Social Football Summit, l’unico evento in Italia di livello internazionale dedicato alla Football Industry, organizzato da Social Media Soccer. L’edizione 2020 dell’evento si sta svolgendo in versione totalmente digitale a causa della pandemia di Covid-19.
Il numero uno della Liga ha parlato dell’innovazione e della digitalizzazione dei processi produttivi nel mondo del calcio, che si sta legando sempre più alla tecnologia sotto molteplici aspetti. Dall’analisi delle performance fino alle attività digitali finalizzate al coinvolgimento della fanbase. La Liga è certamente uno degli esempi maggiormente virtuosi a livello di evoluzione digitale e tecnologica nel mondo del calcio.
Tebas Social Football Summit – La digitalizzazione della Liga
“Come Liga abbiamo cominciato ad innovare e digitalizzare la nostra struttura nel 2014, quindi è un processo che parte da lontano – esordisce Tebas. – Abbiamo un dipartimento tecnologico che conta circa 70 persone. In tutto abbiamo 128 persone che si occupano di tecnologia e circa 50 persone dislocate sui vari mercati. Questo per far capire che non è un processo che risponde al contesto attuale, ma piuttosto un processo iniziato da tempo”.
“Oggi la chiave dell’innovazione tecnologica è la digitalizzazione delle aziende. Dal 2015 La Liga ha un proprio OTT che è fondamentale. Ci avvaliamo di intelligenza artificiale per decidere gli orari delle partite, perchè sappiamo con circa 30 giorni di anticipo quanta gente andrà allo stadio o quanti telespettatori avremo, e tutto questo grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. In questa direzione è necessario non basarsi solo sulla tecnologia ma anche coinvolgere le persone“.
Tebas Social Football Summit – Gli investimenti privati e gli incentivi pubblici
Tebas ha poi detto la sua sugli incentivi sia privati che pubblici legati alla digitalizzazione del sistema calcistico: “Il settore pubblico deve rendersi conto che il calcio è un’industria da non sottovalutare nell’analisi del contesto economico. L’iniziativa privata credo sia fondamentale, oltre quella pubblica. Lo Stato non deve aiutare direttamente ma credo sia necessario che piuttosto incentivi fiscalmente gli investimenti privati, come per esempio ha fatto l’Italia. Nel vostro Paese il Decreto Crescita ha portato investimenti capaci di attrarre grandi campioni e sono sicuro che questo porterà dei benefici alla fiscalità nazionale. Non lo dico solo in ambito sportivo ma anche per tutto quello che ruota intorno allo sport, e al calcio nello specifico. Spero che la Spagna faccia lo stesso percorso intrapreso in Italia“.